Telecamere in balcone per la protezione personale e senza ledere la libertà altrui. I principi su cui verte la possibilità di istallare videocamere.
Telecamere in balcone, la protezione prima di tutto
Quando si abita in una casa indipendente oppure in un appartamento ai piani bassi di un condominio, c’è sempre la paura che qualcuno possa entrare in casa. A maggior ragione se si vive al primo piano e ci sono dei terrazzi vicini. E poi al crescere del tasso di criminalità, in molte città italiane, si cerca di proteggere quanto più possibile le proprie abitazioni. Tanto che basta alzare in su il naso per vedere che sono sempre di più le telecamere montate su strade pubbliche o sui balconi delle proprietà private. Ma è legale?
Si sembra proprio di si, ma rispettando alcune condizioni che non vadano a ledere la privacy altrui. Infatti ’installazione dell’impianto non va comunicato al Garante della Privacy. Ma si deve quanto più possibile delineare lo spazio di interesse, quindi con l’inclinazione sul cancello di ingresso o sulla strada. Le telecamere non possono essere usate per spiare cosa fa il vicino in casa propria. Infine la telecamera a circuito chiuso può conservare le immagini per massimo 24 ore.
Telecamere in balcone, il cartello è obbligatorio
Un altro elemento fondamentale è quello di mettere un cartello che avvisi che l’area è sottoposta a videosorveglianza. Il cartello deve essere messo in modo ben visibile e all’inizio dell’area videosorvegliata. In questo modo chiunque dedica di percorre la strada è già a conoscenza che sarà ripreso. Inoltre se la videocamere è in azione anche di notte, il cartello deve essere luminoso.
La Corte di Cassazione ha affermato che «l’installazione di sistemi di videosorveglianza con riprese del pubblico transito non costituisce in sé un’attività illecita, né lo sono le concrete modalità di attuazione di tale condotta neanche se ciò può comportare un cambiamento delle abitudini da parte di alcuni vicini di casa» Si tratta infatti di condizionamenti minimi se rapportati all’interesse del titolare dell’impianto, quello alla sicurezza personale e della sua abitazione.
E cosa succede se si vive in condominio?
Il legislatore con la legge 220/2021 ha introdotto l’art 1122 ter c.c. per regolamentare in materia condominiale l’installazione di impianti volti alla videosorveglianza sulle parti comuni dell’edificio. In detto caso per poterle installare occorre che queste vengano approvate dall’assemblea con la maggioranza richiesta dall’art 1136 c.c, cioè con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti in assemblea e almeno la metà del valore dell’edificio. Tuttavia si possono istallare le telecamere sui propri balconi, al fine di garantire la sicurezza e la tutela delle persone e dei beni senza il consenso di altri.