Mutui green sono la nuova frontiera del mercato finanziario, più che altro i mutui legati proprio agli immobili che rispecchiano le caratteristiche europee.
Mutui green, disponibili quando le case sono green
I mutui green sono quelli legati all’acquisto delle così dette case green. Cioé tutti i finanziamenti utili ad acquistare abitazioni di classe energetica A o B oppure a svolgere lavori di ristrutturazione che consentono di migliorare di almeno il 30% le prestazioni energetiche dell’edificio.
Entro il 2027 gli immobili devono dovranno avere una classe energetica almeno della classe E. Mentre 2033 la direttiva della commissione europea impone il passaggio obbligato alla classe D, quindi un ulteriore salto di efficientamento energetico. Mentre nel periodo compreso tra il 2040 e il 2050 l’obiettivo è addirittura l‘emissione zero. Per cui è chiaro che il mercato del prestito sta andando verso questa direzione. Le banche infatti, sembrano essere orientate verso il prestito soprattutto degli immobili che hanno queste caratteristiche.
Mutui green, le richieste del 2022
Oggi c’è una contrazione della richiesta del mutuo. Il problema è maggiormente legato all’aumento dei tassi e che quindi genera sempre più un allarme mutui. Tuttavia i mutui green sono stati pari al 7% del totale. Il mutuo green è un finanziamento bancario a condizioni agevolate erogato per l’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica o costruiti in edilizia ecologica, e per la ristrutturazione di un’abitazione al fine di migliorarne le performance energetiche.
In media i richiedenti hanno anche chiesto una cifra in media pari a 150 mila euro, vale a dire circa l’11% in più rispetto ai mutui tradizionali. Quindi evidenziano una crescita verso la richiesta di questo tipi di mutui, ma il vero problema è capire se ci sono davvero tutti questi immobili con le caratteristiche del green. Infatti spesso non finanziamenti legati all’acquisto di immobili di nuova costruzione.
L’analisi delle domande
Quattro domande di mutuo green su 10 sono state presentate da under 36. In termini di distribuzione regionale, invece, il Trentino-Alto Adige è al primo posto (18,64%). Seguono il Friuli-Venezia Giulia (8,68%), l’Umbria (7,81%) la Sicilia (7,63%) e la Lombardia (7,62%). Infine nel caso di mutuo green per la ristrutturazione il richiedente deve dimostrare che l’intervento sull’abitazione consenta di ottenere un miglioramento energetico di almeno il 30%.
In questo caso alcuni istituti, prima di riconoscere le agevolazioni previste dal mutuo green, potrebbero attendere la fine dei lavori. Quindi appunto è possibile un controllo su quello che è stato realizzato al fine di concedere il mutuo, quindi il richiedente deve avere un capitale per poter affrontare le spese di ristrutturazione.