Culle vuote e cucce piene, sono sempre di più gli italiani che preferiscono prendere un cucciolo e rinunciare ad un figlio, ma cosa succede?
Culle vuote e cucce piene, sono sempre di più gli amanti degli animali
Sono sempre più gli italiani che decidono di prendere con se un animale domestico. In cima alla lista di Eurispes anche per il 2022 si conferma il cane: il 44,7% degli italiani vive con uno di loro. In seconda posizione si conferma il gatto, prediletto dal 35,4% degli italiani che ospitano in casa almeno un animale. Tanto che molte persone preferiscono prendere con se un cucciolo da accudire piuttosto che un bimbo. E così nonostante il Governo stia lavorando per aiutare le famiglie a diminuire l’Iva sui prodotti per l’infanzia, le nascite non vogliono proprio aumentare.
E’ indiscusso che un figlio è un impegno per la vita. Mentre un cane e un gatto richiedono un tipo di attenzione differente. Un figlio aumenta il livello di stress, anche tra la coppia. Invece un cane o un gatto lo diminuiscono e a volte uniscono una coppia che magari non può avere figli e riversano sull’animale domestico tutto il loro amore. Perché comunque prendere con se un animale, soprattutto se tolto da un canile o da un gattile è un gesto d’amore.
Culle vuote e cucce piene, perché si fa questa scelta?
Sono tante le persone che non vogliono avere figli. Ad esempio per motivi economici, se non si fa un lavoro “fisso” si preferisce non prendere questa decisione. Altro motivo è l’incertezza del futuro e l’instabilità economica che caratterizzano il nostro contesto sociale. Anche la paura di mettere al mondo un figlio di guerre, disastri naturali e poco rispetto ambientale, spinge verso un animale di affezione rispetto ad un impegno più grande. Poi c’è chi non si sente all’altezza di questa responsabilità che comunque è per tutta la vita. Infine c’è chi preferisce mettere al primo posto il lavoro e la propria carriera. Quindi non c’è spazio per altro, se non un animale domestico con cui accoccolarsi sul divano, magari dopo una giornata di lavoro.
Il business legato ai pets
A volte i pets sostituiscono in tutto e per tutto dei figli. Esistono infatti scuole di addestramento per cani. Centri benessere o pet sitting per poter lasciare il proprio cucciolo quando si è a lavoro, un pò come un asilo per i bambini. Poi in merito agli accessori c’è una gamma infinita di prodotto su cui fiondarsi, per tutte le tasche. Dai cappotti ai guinzagli, dagli stivaletti ai cappelli, dalle ciotole alle casette private. Anche per quanto riguarda il settore del food, c’è una vasta gamma di scelte.
Altri dati che testimoniano l’ampiezza del settore:
- il segmento dei piccoli animali da compagnia (uccelli, roditori, tartarughe, pesci,..) vale 12,5 milioni di euro
- gli accessori sviluppano un fatturato di circa 71 milioni di euro
- le sole lettiere per gatto producono quasi 74 milioni di euro.
Un giro d’affari molto promettente per le imprese che operano nel settore. Ma forse è opportuno ricordare che un cane, un gatto rimangono sempre degli animali da amare o coccolare, ma sostituirli con dei figli, forse è una mossa davvero azzardata.