Il decreto superbonus approvato dalla Camera vola al Senato per la decisione finale. Tutto quello che è stato approvato e prorogato in tema edilizio
Decreto superbonus, arriva l’approvazione
Il superbonus è uno dei temi più caldi degli ultimi anni. Il Governo Meloni ha subito dimostrato la voglia di mettere un freno a questa agevolazione che ha creato non pochi problemi ad aziende edili e cittadini. E così arriva il via libera della Camera al testo che vola al Senato per la delibera finale. Tra le novità ci sono le detrazioni in dieci anni per il superbonus e la riapertura dei termini per le cessioni delle spese 2022. Il testo è approvato con 172 voti favorevole, 114 contrari ed un astenuto, ed ecco cosa prevede.
Lo stop alla cessione dei crediti e dello sconto in fattura è diventato definitivo. Ma rimane solo nel caso di eliminazione delle barriere architettoniche per le case popolari, per i lavori su immobili colpiti da terremoti e dall’alluvione nelle Marche. Infine hanno preso una bocciatura anche gli F24 per lo scarico dei crediti. Però le spese sostenute nel 2022 per il superbonus 11% possono essere recuperate in dieci anni, anziché in quattro, di detrazione.
Le alternative per i crediti incagliati
A questo punto il Governo ha pensato a due strade differenti per risolvere il problema dei 19 milioni di crediti incagliati. Un emendamento approvato prevede che le banche, gli intermediari finanziari e le assicurazioni possano sottoscrivere emissioni di Btp. Titoli che hanno una scadenza inferiore a 10 anni e nel limiti del 10% della quota annuale accedente i crediti di imposta. Ma non è l’unica soluzione.
Infatti il Governo sta lavorando ad un nuovo veicolo finanziario che permette tramite un sistema risolutorio di poter comprare e rivendere i crediti incagliati. Saranno impegnate le grandi aziende pubbliche, con Enel X in prima fila. I dettagli saranno sul tavolo del Consiglio dei ministri.
Decreto Superbonus, le proroghe approvate
Per villette e case unifamiliari c’è la proroga al 30 settembre 2023 del superbonus edilizio al 110% nel caso in cui al 30 settembre dello scorso anno sia stato eseguito il 30% delle opere. Inoltre sono salve le cessioni 2022, anche se con il pagamento di una sanzione di 250 euro a partire dal primo aprile 2023. Tra le novità della legge di conversione entra anche la possibilità di effettuare la comunicazione nel caso in cui il contratto di cessione non si sia concluso alla data del 31 marzo 2023: si potrà arrivare al 30 novembre 2023. Non resta che aspettare l’approvazione o meno da parte del Senato.