Molto presto circa due milioni di contribuenti potranno dire addio alla compilazione dei questionari del Modelli ISA ( Indici Sintetici di Affidabilità). La novità è prevista nella bozza della riforma fiscale che nei prossimi mesi occuperà il Governo Meloni.
Cosa sono gli ISA e chi è favorito dal superamento?
L’acronimo ISA vuol dire Indici Sintetici di Affidabilità. Si tratta di un questionario, parte integrante della dichiarazione dei redditi per gli esercenti attività di impresa e lavoratori autonomi. Per tali soggetti i modelli ISA (sono diversi in base al settore di attività) hanno sostituito, a partire dal 2018, i parametri e gli studi di settore. L’obiettivo dell’introduzione di tali indici era favorire l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti andando quindi a ridurre l’evasione fiscale.
Ciò anche grazie a un meccanismo di premialità fiscale per i contribuenti che ricevono un punteggio pari o superiore a 8. Tale risultato indica che vi è coerenza tra le dichiarazioni presentate e il risultato del modello ISA, quindi il contribuente è affidabile. In caso di punteggio basso il contribuente può invece correggere le proprie dichiarazioni adeguandole rispetto al risultato del modello ISA.
Riforma fiscale: addio ai modelli ISA
Sulla loro funzionalità sono sempre stati espressi molti dubbi, infatti in base al punteggio ricavato, il Fisco stabilisce se le dichiarazioni di un soggetto sono o meno affidabili. Proprio per il fatto che molti esprimono dubbi sulla funzionalità ed efficienza dei modelli ISA, la bozza della Riforma Ffiscale prevede il graduale superamento dell’uso di questo strumento. L’obiettivo è valorizzare i dati contenuti nel database dell’Agenzia delle Entrate che sono il frutto di molte novità del sistema fiscale, tra cui la fatturazione elettronica e le comunicazioni periodiche Iva. Si evita così di stressare il contribuente con un eccesso di burocrazia che non sempre è in grado di far realmente emergere l’evasione fiscale.
Il superamento dei modelli ISA si pone nell’ottica della semplificazione dei rapporti con il Fisco e quindi con il tentativo di rendere meno pesanti gli oneri a carico dei contribuenti. In realtà già nel corso dei precedenti anni vi era stata una riduzione della platea dei soggetti tenuti alla compilazione del modello Isa e di conseguenza, la riforma fiscale continua verso la stessa direzione, cercando una ulteriore semplificazione.
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