Rateizzazione o rottamazione sono due procedimenti diversi. Ma molti contribuenti si trovano in difficoltà per capire qual’è la soluzione migliore per loro.
Rateizzazione o rottamazione, la tregua fiscale
All’interno dei provvedimenti per la tregua fiscale, promossa dal Governo Meloni, esistono due provvedimenti: la rottamazione e la rateizzazione delle cartelle esattoriali. L’art.1, commi da 231 a 252 della legge n. 197/2022 ha introdotto la definizione agevolata dei carichi affidati all’Agenzia entrate riscossione dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022.
È prevista la possibilità di pagare l’importo dovuto a titolo di Definizione agevolata:
- in un’unica soluzione, entro il 31 luglio 2023;
- oppure, con la rateizzazione, in un numero massimo di 18 rate (5 anni) consecutive, di cui le prime due con scadenza il 31 luglio e il 30 novembre 2023. Le restanti 16 rate, ripartite nei successivi 4 anni, andranno saldate il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024. La prima e la seconda rata saranno pari al 10% delle somme complessivamente dovute a titolo di Definizione agevolata, le restanti rate invece saranno di pari importo. Il pagamento rateizzato prevede l’applicazione degli interessi al tasso del 2 per cento annuo, a decorrere dal 1° agosto 2023.
Mentre la rottamazione si differenziano dalla rateizzazione ordinaria perché il debito viene abbattuto da sconti su sanzioni e interessi. Per la rottamazione ci sono interessi del 2% per chi sceglie la rateizzazione (il contribuente può pagare pure in unica soluzione entro il 31 luglio 2023). Infine è previsto lo stralcio delle cartelle fino a mille euro. Si ricorda che la domanda di adesione va presentata entro il 30 aprile 2023, presso l’Agenzia delle entrate riscossione.
Rateizzazione o rottamazione cosa conviene?
Una volta accertato che un contribuente ha un debito deve pagarlo se vuole mettersi in regole. Grazie alla rottamazione i contribuenti possono sfruttare un percorso di rateizzazione e un procedimento di sconto su interessi e sanzioni. Con la rateizzazione ordinaria il periodo di dilazione è maggiore, ma senza sconti. La riduzione delle sanzioni e degli intessi dovrebbe essere trai fattori principali della scelta, mentre il piano rateale sempre essere migliore per la rateizzazione.
Con la rottamazione le rate sono trimestrali, di cui due da pagare a luglio e a novembre 2023. Ogni rata è pari al 10% del debito complessivo. Le altre rate (16 per l’esattezza) ogni febbraio, maggio, luglio e novembre dal 2024 al 2027. Mentre con la rateizzazione, soprattutto per grandi debiti, le rate diventano fino a 120. Ovviamente l’importo è minore rispetto a quello della rottamazione. Quindi conviene in caso di debiti importanti.
Resta anche da dire che la rottamazione non è obbligatoria. Una persona può infatti decidere quali cartelle avviare alla procedura e quali no. Perché magari preferisce fare un ricorso in quelle di cui ha certezza di poter vincere. Anche se tra costi di avvocato e giurisprudenza da dover affrontare e rottamazione, forse la seconda scelta è comunque la migliore.