Gli sprechi alimentari sono uno dei problemi più sentiti nel mondo occidentale, gli stessi sono determinati sopratutto da cattive abitudini di acquisto che portano a buttare ogni anno tonnellate di cibo, uno spreco alimentare che genera disuguaglianze e che contribuisce all’inquinamento ambientale. Per ridurre questi effetti l’Unione Europea sta rivedendo le diciture inerenti le date di scadenza dei prodotti alimentari, infatti molti di questi sono buttati quando in realtà sono ancora commestibili.
Sprechi alimentari: L’Unione Europea approva la bozza con le nuove etichette per la scadenza
Si calcola che nel mondo ogni anno si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, secondo la FAO 1/3 del cibo prodotto in tutto il mondo. In Italia lo spreco alimentare è stimato in 67 kg l’anno per ogni italiano, ad di sotto della media globale che è di 74 kg e della media degli altri Paesi europei.
I prodotti alimentari riportano sempre la data di scadenza, in alcuni casi essa è solo indicativa, cioè indica un termine entro il quale è preferibile consumare un determinato cibo. Trascorso tale termine non è detto che il prodotto sia andato a male e non sia quindi commestibile, semplicemente è preferibile osservarlo per determinare se vi sono variazioni di colore, sapore, odore che possono far pensare che il prodotto sia andato a male. Purtroppo però le persone hanno paura e tendono a buttare alimenti che potrebbero essere ancora sani.
Nella bozza anti-spreco della Commissione Europea si prevedono nuove diciture che dovrebbero indurre i consumatori ad una maggiore oculatezza. Ad esempio, si prevede di affiancare alla dicitura “ da consumarsi preferibilmente entro” la dicitura “spesso buono anche oltre”. In questo modo si chiarisce in modo esplicito che il prodotto nella maggior parte dei casi è ancora buono e può essere consumato.
Per quali prodotti ci sarà l’indicazione “spesso buono anche oltre“?
Le etichette attualmente indicano:
da consumarsi entro: utilizzata per i prodotti freschi, latticini, prodotti da banco e indica la data entro la quale il cibo è considerato ancora sano. Si tratta di alimenti che generalmente hanno tempi brevi di conservazione e ai quali è bene stare attenti, ad esempio yogurt e latte fresco.
Da consumarsi preferibilmente entro: viene applicata a prodotti a lunga conservazione e sono proprio questi i prodotti in cui dovrebbe essere affiancata la dicitura “spesso buono anche oltre”. In questo caso il consumatore è invitato a controllare il cibo, verificando la corretta conservazione, ad esempio assenza di fori sulla confezione, il colore che deve risultare inalterato, l’odore deve risultare gradevole, non devono essere presenti macchie, muffe o piccoli insetti. Naturalmente la nuova etichetta, se definitivamente approvata, sarà accompagnata da un’adeguata campagna informativa.