La sanatoria 2023 prevede la possibilità del contribuente di mettersi in regola con i pagamenti che deve ancora effettuare, cancellando il debito.
Sanatoria 2023, quali errori possono essere corretti
La possibilità di regolarizzazione delle violazioni formali è prevista dalla legge di bilancio 2023. L’Agenzia delle entrate ha il compito di definire le modalità di attuazione e indicazioni per una corretta lettura della norma. Infatti attraverso un suo provvedimento del 30 gennaio 2023 prende in esame gli errori che possono essere corretti e quelli non correggibili.
Le violazioni formali che possono formare oggetti di regolarizzazione sono quelle per cui sono competenti gli uffici dell’Agenzia delle entrate ad irrogare le relative sanzioni amministrative. La regolarizzazione riguarda comunque le irregolarità, le infrazioni e le inosservanze di obblighi o adempimenti di natura formale commesse fino al 31 ottobre 2022.
A quali errori non si applica la regolarizzazione?
Rientrano nel campo di applicazione della sanatoria degli errori formali le violazioni che possono essere oggetto di sanzioni amministrative da parte dell’Agenzia delle entrate. Sanzione che non hanno un impatto sulla determinazione della base imponibile dell’imponibile e dell’imposta, ai fini Iva, IRAP, imposte sui redditi, relative addizionali e imposte sostitutive, ma anche sulla determinazione delle ritenute alla fonte e dei crediti d’imposta e sul relativo pagamento dei tributi.
Mentre non rientrano nella regolarizzazione le violazioni formali di norme tributarie. Non rientrano le violazioni oggetto di rapporto pendente al primo gennaio 2023 ma in riferimento al quale sia intervenuta pronuncia giurisdizionale definitiva. Oppure altre forme di definizione agevolata precedente al versamento della prima rata della somma dovuta per la regolarizzazione. Non rientrano neanche gli atti di contestazione o irrogazione delle sanzioni emessi nell’ambito della procedura di collaborazione volontaria.
Sanatoria 2023, come avviene la cancellazione degli errori?
Il modo più semplice per sanare l’errore è rimuovere l’irregolarità e versare 200 euro per ciascuno dei periodi d’imposta, indicati nel modello F24 cui si riferiscono le violazioni formali. Se non vi è un periodo d’imposta di riferimento, allora si utilizza l’anno solare in cui sono stati commessi gli errori. Inoltre quando nell’anno solare terminano in date diverse più periodi d’imposta è necessario effettuare più versamenti.
Tuttavia il versamento può essere effettuato in due rate di pari importo, cioè 100 euro ciascuno. La prima entro il 31 marzo 2023 e la seconda entro il 31 marzo 2024. Non è esclusa la possibilità di pagare in unica soluzione con versamento entro il 31 marzo 2023. La rimozione di omissioni e irregolarità deve essere effettuata, invece, entro la scadenza del 31 marzo 2024.