Con la legge di bilancio 2023, articolo 1 comma 301, sono stati stanziati 20 milioni di euro a sostegno della imprenditorialità in agricoltura giovanile e femminile al fine anche di agevolare il ricambio generazionale. Le misure previste sono diverse, abbiamo già parlato di Generazione Terra, ora ci occupiamo di Più Impresa.
Ismea Più Impresa: cos’è?
In Italia gli aiuti all’agricoltura sono gestiti da Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), tra le misure che è possibile richiedere c’è appunto Più Impresa che consente alle aziende agricole di accedere a un piano di investimenti fino a 1,5 milioni di euro per l’ampliamento di un’azienda agricola già esistente migliorandone la competitività e condotta da almeno 2 anni o per subentrare nella conduzione di un’azienda agricola.
Naturalmente per accedere ai fondi di Più Impresa Ismea è necessario che si verifichino dei presupposti, per quanto riguarda il subentro si verifica quando vi è la cessione di un’intera azienda agricola in favore di un’impresa a totale o prevalente partecipazione giovanile o femminile. Le aziende cessionarie devono però presentare un progetto per lo sviluppo e il consolidamento dell’azienda stessa attraverso iniziative riguardanti la produzione, la trasformazione o la commercializzazione dei prodotti.
Per quanto invece riguarda l’ampliamento, in questo caso l’azienda agricola, in qualunque forma, quindi anche societaria, deve presentare un piano di ammodernamento o miglioramento dei processi di produzione, trasformazione o vendita dei prodotti in grado di migliorare la produttività aziendale.
Leggi anche: Agricoltura: arriva Generazione Terra, il contributo per gli imprenditori agricoli
Investimenti ammissibili con Ismea Più Impresa
La normativa prevede una serie di investimenti ammissibili:
- investimenti per la riconversione aziendale in modo da diminuire i costi di produzione con conseguente miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale;
- miglioramento della qualità della vita degli animali in azienda attraverso interventi sulla condizione di igiene e benessere. Per questo intervento non possono essere finanziati/agevolati interventi volti semplicemente ad adeguarsi alle norme dell’Unione Europea;
- realizzazione di infrastrutture per la modernizzazione dell’agricoltura.
Le spese ammissibili sono invece:
- studi di fattibilità (importo massimo agevolabile per questa sola voce è il 2% del totale dell’investimento previsto);
- spese di progettazione degli interventi;
- acquisto di terreni (nel settore della produzione agricola primaria, trasformazione e commercializzazione dei prodotti la misura in oggetto è agevolabile per un importo massimo del 10% rispetto all’investimento totale);
- opere;
- rilascio di autorizzazioni, opere edili;
- impianti, comprese le spese per allacciamento degli stessi alle reti (ad esempio fognaria, idrica);
- acquisto macchinari e attrezzature;
- opere agronomiche e di miglioramento fondiario (solo per i progetti del settore della produzione agricola primaria).
Quali agevolazioni sono riconosciute da Ismea Più Impresa?
L’investimento complessivo agevolabile con Ismea Più Impresa è di 1,5 milioni di euro. Per tali importi Ismea Più Impresa permette di avere:
- mutuo agevolato a tasso 0 (zero) per un importo fino al 60% delle spese ammissibili;
- contributo a fondo perduto fino al 35% delle spese ammissibili.
L’impresa beneficiaria per la parte di agevolazione inerente il mutuo a tasso zero deve fornire un’idonea garanzia di pari valore attraverso:
- un’ipoteca di primo grado ( sui beni oggetto di beneficio, su altri beni dell’impresa beneficiaria o di terzi, queste garanzie possono essere cumulate);
- fideiussione bancaria o assicurativa.