Energie rinnovabili arriva il finanziamento per il loro utilizzo per molte imprese, ecco tutte le novità previste, come e chi può richiederlo.
Energie rinnovabili, finanziamento a fondo perduto
Finanziamento a fondo perduto pari al 50% delle spese sostenute è possibile. Ma occorre investire nel settore delle rinnovabili, che sembra essere il focus su cui spinge anche in nostro Governo. In particolare alle piccole imprese spetta un contributo pari al 50% delle spese ammissibili, mentre per le medie imprese la percentuale scende al 40%.
Tuttavia le misure finanziabili riguardano la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici, solari termici per una potenza nominale non superiore a 1.000 Kw. Inoltre sono finanziabili anche altri sistemi connessi a quelli fotovoltaici:
- sistemi di monitoraggio e gestione dell’energia intelligente inclusa la domotica;
- sistemi di accumulo funzionali allo stoccaggio di energia prodotta degli impiati fotovoltaici
Infine il sistema di energia rinnovabile dovrà essere commisurato al fabbisogno energetico dell’impresa, quindi tutto deve essere commisurato. Il limite minimo di spesa ammissibile è pari a 25 mila euro. Mentre il limite massimo è pari a 250 mila euro.
Quando presentare le domande?
Sono ammissibili le spese sostenute a decorrere dal 24 novembre 2022 fermo restando che il progetto non può essere materialmente completato prima che sia presentata la domanda di contributo. La presentazione della domanda può essere fatta dal 15 febbraio 2023 al 15 giugno 2023. Le domande saranno valutate secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande. Il contributo è ampliamento spiegato ed appoggiato dalla Confcommercio
Quali imprese possono richiederlo?
Possono accedere a questo bonus tutte le aziende operanti nel settore manifatturiero, del commercio, ristorazione, servizi di alloggio, magazzinaggio, trasporto, attività professionali, agenzia viaggi. Ed ancora possono richiedere il finanziamento le attività che si occupano di noleggio, attività sportive, divertimento ed intrattenimento.
Si ricorda che si tratta di un contributo a fondo perduto, come si può intuire dal nome, si tratta di un tipo di agevolazione data dall’ente pubblico all’azienda e che non prevede nessun tipo di rimborso. L’ente (Regione, Comune, Camera di Commercio, Ministero) eroga il contributo senza chiedere niente in cambio e questo permette alle imprese di avere dei conti