Dichiarazione redditi 2022 tardiva: fino al 28 febbraio è possibile sanare la mancata presentazione

dichiarazione dei redditi integrativa

Il termine regolare per la presentazione del modello Redditi 2022 era il 30 novembre 2022 ma per coloro che, pur essendo obbligati alla presentazione della dichiarazione, non hanno adempiuto vi è la possibilità di regolarizzare la posizione con la dichiarazione redditi 2022 tardiva entro il 28 febbraio 2023.

Dichiarazione redditi 2022 tardiva: conseguenze della omissione e regolarizzazione entro il 28 febbraio

In base all’articolo 13, comma 1, lettera c), Dlgs n. 472/1997 è possibile sanare la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi entro 90 giorni dal termine previsto per la presentazione. In base però a quanto stabilito nella circolare 42 del 2016 dell’Agenzia delle Entrate tale ravvedimento operoso non è senza conseguenze, infatti viene applicata una sanzione amministrativa di 250 euro (articolo 1, comma 1, del D.lgs. n. 471 del 1997 ).

Tale sanzione si applica nel caso in cui il soggetto obbligato alla presentazione comunque non ha un debito fiscale. In presenza di debito fiscale, oltre a questa, si applica anche la sanzione per omesso o carente versamento. A questa naturalmente si aggiungono le somme da versare in qualità di imposta e gli interessi di mora che dal 1° gennaio 2023 sono al 5%.

Come presentare la dichiarazione redditi 2022 tardiva

In base a quanto indicato dall’Agenzia delle Entrate, la dichiarazione redditi 2022 tardiva può essere trasmessa entro il 28 febbraio 2023 in modalità telematica oppure attraverso l’intermediario. Nel caso in cui per il versamento debbano essere utilizzati crediti in compensazione o in caso di F24 a saldo zero, devono essere utilizzati i servizi “F24 web” o “F24 online” dell’Agenzia delle entrate, attraverso i canali telematici Fisconline o Entratel.

Negli altri casi il modello F24 può essere presentato anche con il proprio servizio di internet banking. La sanzione deve essere versata con il codice tributo 8911.

Nel caso in cui il contribuente non sani la propria posizione, è molto probabile l’avvio di controlli con successive sanzioni più pesanti.

Leggi anche: Detrazione spese universitarie 2023: i nuovi limiti