Brutte sorprese per gli italiani, le detrazioni per le spese sanitarie non spettano agli eredi. Tante le conseguenze negative.
Spese sanitarie: cosa succede se l’avente diritto alle detrazioni spese sanitarie muore?
Purtroppo può capitare nella vita di avere imprevisti e di dover sostenere importanti spese sanitarie non coperte dal Servizio Sanitario Nazionale. A fronte quindi di importanti esborsi è possibile ottenere delle detrazioni del 19% sulle spese sanitarie, ma cosa succede se nel frattempo purtroppo il soggetto in cui favore sono state sostenute le spese viene a mancare? La brutta notizia è che in questi casi gli eredi non possono ottenere le agevolazioni fiscali spettanti al beneficiario delle spese sanitarie.
Il caso: si può applicare per estensione la norma per le detrazioni delle spese di ristrutturazione?
A fornire delucidazioni in merito è stata l’Agenzia delle Entrate nella risposta ad Interpello 192 del 2023. Nel caso in oggetto il coniuge ha chiesto la possibilità di portare in detrazione le spese sostenute per un intervento chirurgico di cui aveva beneficiato il coniuge ormai deceduto. Il coniuge aveva deciso di ripartire le somme riconosciute in detrazione in quattro rate annuali di uguale importo e aveva indicato la prima rata nella dichiarazione Modello Redditi Persone Fisiche 2021. Nell’interpello l’istante ritiene che “per similitudine con le spese per ristrutturazione edilizia per le quali le istruzioni prevedono che nell’anno del decesso vadano trasferite agli eredi (…) anche le spese mediche rateizzate debbano seguire lo stesso criterio’‘. Di contrario avviso è invece l’Agenzia delle Entrate.
La prima cosa da sottolineare è che si riconosce la possibilità di portare in detrazione le spese mediche generiche (articolo 15, comma 1, lettera c) del TUIR) in rate nel caso in cui la spesa annua superi il limite di 15.493,71 euro. In questo modo il contribuente che ha un’incapienza tra imposte da versare e detrazioni da far valere, evita di perdere le detrazioni.
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Agenzia delle Entrate: la detrazione per le spese sanitarie non spetta agli eredi
L’Agenzia però sottolinea che le norme previste per le spese di ristrutturazione edilizia prevedono espressamente la possibilità per l’erede di beneficiarne, non è invece così per quanto riguarda le spese mediche. Siccome la norma non si può applicare per estensione, l’interpello del contribuente deve avere risposta negativa. Questo implica che il coniuge non potrà richiedere di beneficiare delle rate ancora spettanti della detrazione.
Tale importo potrà essere utilizzato in un’unica soluzione solo per conto del de cuius. Questo implica che dovrà essere presentata la dichiarazione dei redditi per il soggetto deceduto, nel caso in cui dovessero emergere delle imposte da versare potranno essere portate in compensazione le detrazioni per le spese mediche sostenute per il de cuius, ma nel caso in cui vi fossero ancora crediti ulteriori del de cuius per detrazioni per spese mediche, le stesse non possono essere fruite dagli eredi.
Scarica l’Interpello 192/2023 dell’Agenzia delle Entrate