Nell’Unione Europea è in atto un processo di conversione energetica, si andrà sempre più verso l’abbandono di fonti energetiche fossili per sfruttare invece fonti rinnovabili come l’eolico e il solare. In questa ottica si va verso il divieto di vendita e installazione di caldaie a gas, ma a differenza delle auto, in questo caso il divieto entrerà in vigore a breve e cioè dal 2025. Ecco cosa cambia con il divieto di installazione di caldaie a gas dal 2025.
UE dal 2025 divieto di installazione caldaie a gas
La direttiva UE approvata dalla Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento Europeo prevede che dal 2025 in caso di nuove costruzioni o ristrutturazioni edili non potranno più essere installate caldaie a gas. Questo implica che per la produzione di acqua calda e per il riscaldamento vi dovranno essere altre fonti energetiche. Siccome l’Italia ad oggi riconosce incentivi per l’installazione di caldaie a gas a condensazione, si prevede non solo il divieto a partire dal 2025 delle nuove installazioni, ma anche l’eliminazione già dal 2024 di ogni forma di incentivo destinato all’installazione di questa tipologia di dispositivi.
Incentivi per l’installazione di sistemi di riscaldamento ibridi
La direttiva, oltre al prevedere il divieto di installazione di caldaie a gas, prevede anche la possibilità di incentivare l’accesso a sistemi di riscaldamento a basso impatto ambientale, tra questi vi sono quelli all’idrogeno, inoltre sono previsti incentivi alla riqualificazione energetica degli immobili.
Quest’ultimo non è un dettaglio perché, in vista del superamento definitivo del Superbonus che consente di ottenere un importante ritorno economico a fronte di interventi che consentono di recuperare almeno due classi energetiche, è molto probabile che siano previsti nuovi incentivi anche se probabilmente non saranno così vantaggiosi.
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Deve, infine, essere ricordato che la direttiva attualmente prevede comunque la possibilità di installare anche dal 2025 dispositivi ibridi, cioè alimentati da fonti fossili e non fossili. Questo vuol dire che in realtà non si prevede un abbandono totale delle fonti fossili, inoltre i modelli già installati, potranno continuare ad essere utilizzati molto probabilmente fino al loro normale fine ciclo vitale.
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