L’Inps con la Circolare 18 del 2023 ha fissato le aliquote contributive per gli operai agricoli, ecco le nuove tabelle previste.
Aliquote contributive operai agricoli 2023
Per la generalità delle aziende agricole la percentuale di contributi da versare agli operai agricoli per il 2023 è del 29,90%, di questa percentuale l’8,84% è a carico del lavoratore, mentre la rimanente parte è a carico del datore di lavoro. Rispetto al 2022 vi è stato un incremento dello 0,20% della quota a carico del datore di lavoro. Ricordiamo che tale aliquota aumenterà nei prossimi anni, di anno in anno dello 0.20% fino ad arrivare a un’aliquota finale totale del 32%, come previsto dal decreto legislativo 146 del 1997, articolo 3 comma 1.
Diverso è il carico contributivo previsto per le aziende agricole impegnate in processi industriali. In questo caso l’aliquota contributiva è più elevata ed è pari al 32,30%, di questa l’8,84% resta a carico del lavoratore mentre la rimanente parte è a carico del datore di lavoro.
Aliquota contributiva NASpI per operai a tempo indeterminato
Per i lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2022 è previsto inoltre il versamento dei contributi per il finanziamento della NASpI, infatti da tale data i lavoratori a tempo indeterminato del settore agricolo, apprendisti e soci di cooperative e consorzi impegnati in manipolazione e commercializzazione di prodotti agricoli e zootecnici, è prevista in caso di perdita di lavoro la corresponsione della NASpI. Di conseguenza i datori di lavoro per questa categoria di lavoratori non dovranno più versare l’aliquota contributiva aggiuntiva del 2,75% per la disoccupazione agricola.
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Retribuzione minima per operai agricoli
Ricordiamo che naturalmente la percentuale dei contributi viene applicata sulla retribuzione e che la stessa comunque non può essere inferiore a quanto previsto dall’articolo 11 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 . Per il 2023 la retribuzione minima oraria per lavoratori a tempo parziale è di 8,30 euro l’ora.
Ricordiamo, infine, che per le aziende agricole ubicate in zone “ difficili” vi sono delle agevolazioni. Le stesse sono così ripartite:
- territori particolarmente svantaggiati con agevolazione del 75% e rimanente quota del 25% dei contributi da versare;
- territori svantaggiati con agevolazione al 68% e quindi versamento della quota del 32% di contributi.