La carta risparmio per la spesa è un degli strumenti a sostegno delle famiglie per combattere l’inflazione. Come si richiede e cosa si può comprare?
Carta risparmio per la spesa, che cos’è?
L’inflazione, le bollette fuori controllo e la situazione economica difficile stanno generando sempre più nuovi poveri. La scelta del Governo Meloni è quella di puntare ad aiutare chi ne ha davvero bisogno, soprattutto coloro che non hanno un reddito o non basta per via del numero dei figli. Quindi la legge di bilancio 2023 ha introdotto la carta risparmio per la spesa. Un sussidio per coloro che hanno bisogno per sfamare se e la propria famiglia.
Si tratta più che altro di “buoni spesa” da utilizzare presso i punti vendita che aderiscono all’iniziativa con un ulteriore proposta di consto su un paniere di prodotti alimentari. Alla cara risparmio è stato dedicato un fondo pari a 500 milioni. Infine si ricorda che il Governo ha ridotto al 5% l’Iva sui prodotti per l’igiene femminile e sui prodotti per l’infanzia.
Carta risparmio dove si richiede?
Ancora non siamo in fase di attuazione, ma possiamo già dire a grandi linee in cosa consiste e come richiederla. La domanda dovrà presentarsi presso il proprio comune di residenza. Come quando si richiedeva la Social card, presso i comuni e agli uffici competenti. Possono richiederla coloro che hanno un reddito ISEE inferiore a 15 mila euro. L’importo dovrebbe essere di 40 euro mensili e si possono comprare solo prodotti alimentari o di prima necessità.
Quindi l’erogazione e la gestione spetterà ai Comuni, dopo aver accertato le condizioni di difficoltà economica. L’importo sembra essere di 40 euro mensili, ma possibilmente distribuita bimestralmente per un importo di 80 euro. Tuttavia proprio la scelta del Governo di decentrare “la responsabilità” dà maggiore autonomia agli enti locali, che meglio possono controllare e vigilare sulla corretta distribuzione della misura.
Da non confondere con il reddito alimentare
La carta risparmio per la spesa non deve essere confusa con il reddito alimentare. Si tratta di una misura sperimentale che tende a evitare lo spreco alimentare ed aiutare chi vive in situazione di povertà. Allo stato attuale sembra che il progetto partirà dalle città metropolitane a partire dal 2023. Saranno confezionati dei pacchi che contengono prodotti alimentari e consegnati. I pacchi dovrebbero essere prenotabili anche attraverso un app.
Si tratta di prodotti della grande distribuzione con difetti estetici o prossimi alla scadenza che, pertanto, non vengono presentati sugli scaffali, ma che sono comunque adatti al consumo umano. Una misura che se efficacemente controllata permette di evitare da una parte lo spreco alimentare e dall’altro aiutare chi si trova a vivere in condizioni di povertà estrema.