Un’app pubblica benzina per controllare i prezzi praticati dai singoli distributori, ecco una delle ipotesi allo studio del Governo contro gli aumenti.
App pubblica benzina, come nasce l’idea?
Potrebbe un’app pubblica sul prezzo della benzina permettere al guidatore di scegliere dove fare benzina? Ebbene decisamente si. Potrebbe essere aggiornata giornalmente e così dare la possibilità di scegliere dove rifornirsi. L’idea sembra essere al vaglio del Governo, tra le tante proposte messe in campo per combattere il caro benzina, senza dover ricorrere al taglio delle accise. Che come ha ampiamente spigato il capo del Governo, Giorgia Meloni, non è stato prorogato per aiutare le famiglie in gravi difficoltà economiche.
L’app sarebbe facile ed intuitiva, visto che deve riportare i prezzi in modo giornaliero. Chiunque ormai ha uno smartphone in tasca, quindi sarebbe molto veloce sapere dove conviene fare rifornimento sia di benzina che di diesel. Ma l’idea non sembra piacere ai sindacati di categoria dei benzinai che continuano a proclamare lo sciopero di 48 ore per il 25 e 26 gennaio.
App pubblica benzina, supera i limiti del QR-code
Il decreto trasparenza, a seguito del vertice sulla benzina, prevede al momento l’obbligo dei rifornimenti di esporre due cartelli, sia per diesel che per benzina. Il primo cartello è il prezzo praticato, mentre il secondo è il prezzo medio regionale calcolato dal Ministero delle imprese. I gestori avranno trenta giorni di tempo per adeguare la propria cartellonistica. Inoltre per chi non esporrà i due cartelli potrebbe ricevere una multa che va da 500 a 6000 euro. Prevista anche la possibilità di chiusura dell’impianto dopo la terza trasgressione da 7 a 90 giorni.
Le maggiori sigle di rappresentanza dei distributori chiedono invece di apportare una modifica, cioè sostituire l’esposizione del cartello sul prezzo medio con un QR-Code. Con il proprio smartphone il conducente può leggerlo e sapere il prezzo. Ma non sarebbe una soluzione corretta, visto che comunque il cliente dovrebbe entrare nel rifornimento. Mentre l’app supera questo vincolo ed il prezzo può essere controllato ancora prima di mettersi in macchina.
Una funzione di banca dati per maggiore trasparenza
Il Governo si è detto disponibile verso questa strada, anche perché l’app avrebbe una seconda funzione. Potrebbe essere anche una banca dati con la quale sarebbe possibile, per le autorità preposte, effettuare monitoraggio, controlli ed eventualmente intervenire. Proprio le attività di controllo sono state negli ultimi giorni al centro di interventi da parte della Guardia di Finanza su molte insegne fornitrici di benzina e diesel. Vedremo come andrà a finire la partita tra Stato e Distributori, nella speranza che a rimetterci non sia come sempre solo il consumatore finale.