Il mercato immobiliare sta dimostrando una buona tenuta nonostante questo periodo di crisi e anche per tale motivo, il tasso di interesse sui mutui tiene bene, anzi l’indice Eurirs, riferimento per il mutuo a tasso fisso è diminuito. Ecco perché oggi ancora conviene comprare casa e il mutuo a tasso fisso è più conveniente del tasso variabile.
Il mercato immobiliare tiene, in crescita le compravendite
I dati resi noti dall’Agenzia delle Entrate dicono che nel terzo trimestre 2022 le pratiche per la compravendita di immobili hanno raggiunto quota 175.268. Si tratta di un numero inferiore al periodo pre-covid, ma superiore dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2021. Nei primi nove mesi dell’anno invece l’incremento è stato del 7,4% questo implica che gli italiani hanno abbastanza fiducia nel futuro. Buone sorprese per il mercato potrebbero arrivare anche dall’ultimo semestre, infatti si registrano lievi flessioni verso il basso per i tassi di interesse sui mutui. Chi acquista generalmente lo fa con il mutuo, molte compravendite sono effettuare con le agevolazioni under 36 che sono state prorogate prima fino al 31 dicembre 2022 e poi anche per il 2023. Inoltre dai dati emerge che gli acquirenti preferiscono il tasso fisso rispetto al variabile.
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Tasso di interesse in discesa sui mutui. Gli indici a tasso fisso diminuiscono nonostante le politiche economiche
I dati rilevati il 6 dicembre mostrano un lieve calo del tasso di interesse fisso per i mutui. I tassi Eurirs sono:
- a 10 anni 2,56%, nel precedente rilievo 2,62%;
- a 15 anni 2,52%, nel precedente rilievo 2,60%;
- indice eurirs a 20 anni 2,34%, in precedenza 2,38%;
- a 25 anni 2,12%, in precedenza 2,16%;
- indice eurirs a 30 anni 1,92%, in precedenza 1,96%.
È in discesa anche l’indice Euribor (riferimento per il tasso variabile) anche se in misura minore rispetto al passato, ma con il mutuo a tasso variabile si va ancora incontro al rischio di aumento del tasso di interesse, vista la volatilità che caratterizza il mercato e le dichiarazioni della BCE che ipotizzano ulteriori aumento del costo del denaro. L’obiettivo è proprio fermare i consumi in modo da far scendere la domanda e di conseguenza anche i prezzi, ma il tutto senza “drogare” il mercato con misure protezionistiche come il Quantitative Easing che ha caratterizzato la politica monetaria europea per molti anni.
Ricordiamo che gli indici visti (eurirs e euribor) non sono il costo finale del mutuo perché è necessario aggiungere il costo connesso alla pratica e lo spread applicato dalle banche e che corrisponde al guadagno delle stesse. Non tutte le banche applicano la stessa politica economica e di conseguenza è possibile trovare proposte più vantaggiose rispetto ad altre. Non resta che chiedere preventivi.