La disoccupazione agricola secondo molti potrebbe essere a rischio con la reintroduzione dei voucher lavoro. Chi sono i lavoratori che potrebbero perdere il sussidio della disoccupazione agricola?
Voucher lavoro applicati in agricoltura mettono a rischio la disoccupazione agricola
Il Governo nella legge di bilancio 2023 ha reintrodotto i voucher lavoro estendendo la loro applicazione anche al settore dell’agricoltura. Questa possibilità ha ricevuto il plauso di Coldiretti e dei datori di lavoro. I sindacati, invece, nutrono molte perplessità infatti il rischio è che si perda il diritto alla percezione del sussidio di disoccupazione agricola che rappresenta una forma di continuità reddituale per i lavoratori occupati soprattutto in alcuni periodi dell’anno.
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A chi spetta la disoccupazione agricola e perché i voucher lavoro la mettono a rischio?
La disoccupazione agricola spetta ai braccianti che raggiungono nell’arco di un biennio le 102 giornate lavorative, in pratica se nel 2022 ho maturato 40 giornate di lavoro e nel 2021 82 giornate di lavoro, ho diritto a percepire l’assegno generalmente erogato tra il mese di giugno-luglio di ogni anno.
La nuova disciplina dei voucher utilizzabili in agricoltura prevede la possibilità per i datori di lavoro che impiegano fino a 10 lavoratori ( prima erano 5) la possibilità di utilizzare lavoratori stagionali da pagare con i voucher lavoro, per un massimo di 45 giornate lavorative l’anno. Ogni giornata di lavoro deve essere pagata con almeno 3 voucher lavoro.
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Il voucher lavoro in agricoltura, non è una novità infatti era presente nell’ordinamento anche in passato. La norma fu poi abrogata nel 2017 con il Governo Gentiloni. Nella disciplina previgente vi erano dei limiti: il voucher non poteva essere utilizzato in favore di lavoratori iscritti negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli nell’anno precedente.
Con l’attuale versione dei voucher lavoro è sparita anche questa tutela. Di conseguenza un bracciante che nel 2022 ha lavorato ed è stato iscritto nell’elenco citato, considerato quindi un lavoratore agricolo stabilmente, con l’introduzione dei voucher potrà perdere anche questa caratteristica. Siccome le giornate lavorative pagate con i voucher non rientrano nel conteggio delle giornate necessarie per la percezione dell’assegno di disoccupazione agricola, quello stesso lavoratore, pur sempre precario ma con un minimo di stabilità, diventerà sempre più precario e di fatto avrà meno diritti. Naturalmente anche i nuovi lavoratori dell’agricolatura pagati con voucher non potranno maturare il diritto alla percezione della disoccupazione agricola.