Quando dobbiamo pagare multe e sanzioni, scaduti i termini previsti per il pagamento si applicano gli interessi al tasso di interesse legale. Purtroppo il 16 dicembre gli italiani hanno avuto una doccia fredda perché in Gazzetta Ufficiale è stata pubblicata la legge, composta da un solo articolo, in cui si dispone che dal 1° gennaio 2023 il tasso di interesse legale arriva al 5%. Dal punto di vista pratico ciò si traduce in un maggiore esborso, ma ecco i dettagli.
Pubblicato il decreto con aumento del tasso di interesse legale
Attualmente il tasso di interesse legale fissato per il 2022 è dell’1,25%, ma con i costanti aumenti del costo del denaro determinato dalla BCE e con la spinta inflazionistica, è stato necessario adeguarlo.
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La normativa prevede che entro il giorno 15 dicembre di ogni anno con un decreto del Mef si può prevedere un aumento o una diminuzione del tasso di interesse legale applicato. Il tasso deve essere fissato avendo come punto di riferimento due indici:
- Il tasso di inflazione registrato nel corso dell’anno;
- rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a 12 mesi.
Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, come anticipato, si compone di un solo articolo che recita: “La misura del saggio degli interessi legali di cui all’art. 1284 del codice civile è fissata al 5 per cento in ragione d’anno, con decorrenza dal 1° gennaio 2023”.
Questo nuovo aumento del tasso di interesse legale avrà effetti su molti atti e in particolare sul ravvedimento operoso, procedura che prevede la possibilità per il debitore/contribuente di regolarizzare la propria posizione con il Fisco attraverso una sorta di pentimento. Questo porta a una riduzione della sanzione da versare. Il pagamento della sanzione deve essere contestuale rispetto alla regolarizzazione della posizione con il Fisco, ma con applicazione dell’interesse legale in corso maturato giorno per giorno.
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