I tassi di interesse 2023 sono sotto la lente di ingrandimento di banche, imprese e famiglie. Ma quali sono le previsioni sul mercato immobiliare?
Tassi di interesse 2023, la situazione di fine anno
L’inflazione si sa è l’aumento generale dei livelli dei prezzi, che grava in modo evidente sul portafoglio delle famiglie. Spesso però sono le stesse famiglie che devono fare i conti con il pagamento di un mutuo, magari per acquisto prima casa. Tuttavia gli esperti di Banca d’Italia non sembrano preoccuparsi particolarmente.
Secondo loro, negli ultimi mesi i tassi variabili sono tornati a salire fino a rappresentare la maggioranza. Un comportamento delle banche ma anche il desiderio delle famiglie di partire con minore esborso. E’ anche vero che la crescita dei tassi sarà mitigata dai meccanismi di cap che sono previsti dal 40% dei nuovi mutui variabili. In altre parole negli ultimi mesi si registra un aumento dei finanziamenti variabili per le politiche delle banche e la volontà dei clienti di partire con una rata più bassa.
Tassi di interesse 2023, quali sono le prospettive
Se il 2022 si chiude sotto un atteggiamento prudente con problemi per chi ha firmato un contratto di mutuo con tasso variabile, cosa prevede il prossimo anno? Sicuramente in questo momento c’è un elevato grado si sfiducia verso le banche. Sfiducia alimentata anche dal fatto che le banche non accettano crediti edilizi legati al superbonus 110%. Stessa sentimento di sfiducia cresce anche per Poste Italiane, dopo aver annuncio il loro stop per le nuove pratiche.
Ma la sfiducia impatterà anche sulle intenzioni di acquisto immobiliare. Secondo Luca Dondi, Amministratore di Nomisma: “I consumatori sono consapevoli che le condizioni del credito sono peggiorate, con maggiore prudenza e selettività da parte delle banche, per tutelarsi da eventuali insolvenze. Sia a livello europeo che italiano, a maggior selettività si associa minore domanda di credito”- conclude. Quindi è chiaro che c’è da aspettarsi una contrazione delle richieste di mutuo da parte dei potenziali acquirenti.
Cosa ci si aspetta sul mercato immobiliare?
A livello di compravendite, il 2022 si concluderà con 767 mila compravendite, più delle 741 previste a febbraio, per poi calare bruscamente a 665 mila nel 2023 e 659 mila nel 2024 (contro la precedente previsione a 725 e 736 mila compravendite immobiliari). In merito a questo dato c’è da dire che in Italia hanno contribuito molto, le agevolazioni previste per gli under 31, e la voglia di ripresa legata la post pandemia da Covid-19.
Una crescita che invece per il 2023 potrebbe essere frenata proprio dalla crescita dei tassi di interesse. Anche per quanto riguarda il mercato delle nuove costruzioni, sempre il rapporto Nomisma, evidenzia una diminuzione dell’offerta del nuovo. E’ anche vero che visto questa contrazione, i prezzi sul mercato delle abitazioni nuove, registrano un aumento, che rimarrà anche per il prossimo anno.