Superbonus e cessioni del credito viaggiano spesso di pari passo. Ma è arrivata la notizia che Poste italiane ha sospeso il servizio di cessione, perché?
Superbonus e cessioni del credito, l’avviso di Poste italiane
Arriva una notizia non bella per molti contribuenti e utilizzatori del superbonus 110%. Infatti Poste Italiane S.p.A. ha appena sospeso il servizio di acquisto dei crediti d’imposta edilizi ai senti dell’art. 121 del Decreto Legge n.34/2020 (Decreto Rilancio). Basta andare sul sito delle poste italiane, cercare la pagina dedicata alla cessione del credito superbonus 110 e l’avviso che si trova in bacheca è il seguente:
“Gentili clienti,
il servizio di acquisto di crediti d’imposta ai sensi del DL 19 maggio 2020 n.34, convertito con modificazioni nella legge 17 luglio 2020 n.77 e s.m.i., è sospeso per l’apertura di nuove pratiche. È possibile seguire l’avanzamento delle pratiche in lavorazione e caricare la documentazione per quelle da completare.”
Ciò che sembra chiaro è che poste italiane ha sospeso l’acquisizione di nuove pratiche. Tuttavia porterà a compimento quelle che sono ad oggi in lavorazione, anche se con qualche documento da allegare.
Superbonus e cessione del credito, tutta colpa della Cassazione?
Poste italiane non ha precisato il motivo del cambio di rotta. Ma le cause possono essere sostanzialmente due: le sentenze della Cassazione e l’affievolirsi della risorsa finanziaria messa a diposizione del Governo. In merito al primo punto la Cassazione ha emesso ben cinque sentenze con cui ha confermato la possibilità dell’Amministrazione finanziaria di sequestrare i crediti, in capo al cessionario, nel caso in cui ci sia sospetto di frode.
Una delle sentenze ha riguardato un ricorso proprio di Poste, mentre le altre hanno respinto i ricorsi di Cassa Deposti, Illimity Bank, Groupama e Banco Desio e della Brianza. Tuttavia la Cassazione ha specificato che in caso di truffa, il sequestro è sempre ammesso, a prescindere dal fatto di chi sia la responsabilità e quindi anche se i cessionari sono del tutto estranei al reato e se, nell’acquistarli, hanno agito con buona fede.
In merito al secondo punto, sembra che le risorse finanziarie messe a disposizione dal Governo Draghi siano ormai in fase di esaurimento. Ecco perché si porterebbero avanti solo le pratiche già in lavorazione. Tuttavia ad oggi Poste italiane non ha motivato le sue ragioni della sospensione.
Le parole del sottosegretario Federico Freni
Il sottosegretario al Ministero dell’Economia, Federico Freni ai microfoni di Radio 24 ha lasciato al seguente dichiarazione: «C’è una sola cosa che non possiamo più accettare: che ci siano imprese con cassetti fiscali pieni di crediti che non riescono a scontare. Ci sarà un nuovo intervento sui crediti, qualcosa per sbloccarli in modo definitivo. Se c’è una cosa che non è accettabile è che questa normativa cambi ogni mese e mezzo, questo non ce lo possiamo più permettere. Troveremo una soluzione per dare respiro a queste imprese, ma questo respiro non può essere un bagno di sangue per le casse dello Stato».