Continuano gli approfondimenti per le modifiche più o meno strutturali al Superbonus 110% e allo studio c’è l’ipotesi della semplificazione dei bonus edilizi con accorpamento in un’unica agevolazione fiscale.
Superbonus e bonus edilizi: saranno accorpati?
Attualmente sono in vigore diverse misure per i bonus edilizi. Per la semplice ristrutturazione si può ottenere il 50%, per la ristrutturazione con efficientamento energetico si può ottenere la detrazione al 65%, per i lavori di efficientamento energetico che portano al recupero di almeno due classi energetiche c’è il 110%, ma solo per lavori trainanti e trainati, ormai sono escluse le villette e case unifamiliari ( compresi però interventi antisismici e eliminazione delle barriere architettoniche). Infine, c’è il bonus facciate che nel 2022 è stato portato al 60% (prima era al 90%). Naturalmente in questi anni tutti hanno provato ad ottenere il Superbonus 110%, sebbene le condizioni di cessione del credito nella realtà dei fatti non consentono di avere questa percentuale di detrazione.
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L’esigenza attuale è quella di ridurre la spesa pubblica impegnata nel Superbonus 110% e negli altri bonus edilizi, ma di fatto anche semplificare la normativa. Il problema economico non è recente, infatti i fondi stanziati sono terminati già da mesi. Non ci sono quindi nuove approvazioni e il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni fin da subito ha ribadito che solo i progetti già iniziati avrebbero avuto copertura con le aliquote precedentemente fissate. Anche la semplificazione è una necessità impellente, infatti la disciplina iniziale era prevista nell’articolo 119 del decreto legge 34 del 2020, ma nel tempo questa ha avuto notevoli modifiche con il tentativo anche di evitare le truffe. La stratificazione normativa ha portato molta confusione anche agli addetti.
Come cambierà il Superbonus?
Di fatto il governo Meloni ha comunque annunciato che ci saranno modifiche, ecco le possibili strade:
- Accorpamento di tutti i bonus edilizi in un’unica misura con percentuale ridotta ( si ipotizza tra il 70% e l’85%);
- diversificazione del Superbonus tra prime e seconde case con aliquote differenziate, ma comunque non superiori all’80% in nessun caso);
- un’ulteriore ipotesi allo studio è di restringere il campo di applicazione del Superbonus avendo in considerazione redditi e patrimoni dei richiedenti. Si ipotizza di utilizzare il quoziente familiare per la valutazione dei redditi che possono ottenere i benefici.
In ogni caso l’aliquota dovrebbe essere ridotta, insomma il Superbonus 110% sembra debba essere messo in cantina.