Stufa tirolese, costi per acquistarla, vantaggi e svantaggi

La stufa tirolese potrebbe essere una soluzione per riscaldare il freddo inverno, conosciamola attraverso le caratteristiche, i vantaggi e gli svantaggi.

Stufa tirolese, come funziona?

C’è bisogno di trovare soluzioni alternative alle bollette esorbitanti del gas. Se si vuole un caldo inverno, è possibile cercare delle nuove idee. Tra queste è possibile la stufa tirolese, che proprio per le sue caratteristiche può anche essere costruita su misura. Il meccanismo di funzionamento si basa sulla cottura al fuoco della maiolica in gradi a sua volta di catturare il calore. E poi lo rilascia gradualmente negli ambienti, prolungando la diffusione e la conservazione in tutta la casa.

Tuttavia esistono due tipi di stufa tirolese: tradizionale piena oppure ad accumulo. La stufa tirolese tradizionale piena è costruita senza griglia e ha la capacità di accumulare calore anche nella base dell’impianto, ma è di particolare importanza che la legna bruci all’interno della camera di combustione sopra un letto di cenere. Mentre la stufa tirolese ad accumulo è alimentata a biomassa vegetale.

Infine, è la tipologia di stufa tirolese per eccellenza che garantisce l’efficienza energetica più alta grazie alla proprietà intrinseca al materiale, al sistema di accumulo del calore della combustione nel rivestimento dell’impianto e alla capacità di sprigionarlo in modo lento nell’ambiente della vostra casa.

Quanto costa una stufa tirolese?

I prezzi delle stufe in maiolica tirolesi partono da un minimo di 3.500 euro per la stufa tradizionale piena e 4.000-6.000 euro per la stufa ad accumulo fino ad arrivare a modelli di stufa tirolese su due piani o con strutture complesse superiori ai 10.000 euro. Tutto dipende anche dai materiali per la realizzazione ed eventuali migliorie per renderle più belle o per il design di casa. L’acquisto di caldaie a biomassastufe a pellet o legna, già godeva delle detrazioni fiscali previste dalla legge di stabilità 2016 e confermate (con qualche modifica) dalla legge di stabilità 2017. Dal 31 maggio 2016, chi sceglie il riscaldamento a biomasse può sfruttare un ulteriore incentivo: il conto termico.

Vantaggi e svantaggi da considerare

Un elemento positivo è che non ha parti meccaniche, quindi non ha bisogno di grandi lavori per la manutenzione. Occorre comunque rimuovere il materiale residuo in eccesso e controllare sempre il buon funzionamento. Altro vantaggio è che funziona con la legna, che rispetto al metano, ha senza dubbio un costo contenuto per l’approvvigionamento. Inoltre permette di avere un calore ottimale in tutta la casa senza dispersioni termiche e sbalzi di temperatura da una stanza all’altra e di ridurre le emissioni di gas.

Mentre lo svantaggio principale è legato all’alto costo di acquisto. Altri elementi negativi possono essere nelle dimensioni, proprio perché la stufa è abbastanza grande, poi in base anche all’ambiente che deve riscaldare. Ma senza dubbio permettono di risparmiare sulla bolletta, uno degli aspetti principali.

 

 

Informazioni su Francesca Cavaleri 1646 Articoli
Nella vita sono una piccola imprenditrice nel settore immobiliare. Ho una laurea con specializzazione in Economia e direzione aziendale, ottenuta presso la facoltà di Catania con il massimo dei voti. Mi piace scrivere articoli online, per questo ho avviato da circa 4 anni vari progetti portati a termine con successo. Il saper comunicare credo che sia un'arma vincente. Amo la mia terra, il sole, il mare, la mia famiglia e gli animali. La vita è troppo breve pertanto cerco di viverla nel migliore dei modi.