Nel mirino del Governo guidato da Giorgia Meloni non ci sarebbe solo il reddito di cittadinanza, ma anche una sostanziale modifica alla Naspi, Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, riconosciuta a coloro che perdono il lavoro. Allo studio vi sarebbe l’ipotesi di ridurne l’importo e la durata.
La Naspi : un disincentivo alla ricerca di un nuovo lavoro
La filosofia alla base del nuovo governo è che le misure assistenziali eccessivamente ampie e generose costituiscono un incentivo ad adagiarsi sulle stesse e non impegnarsi nella ricerca attiva del lavoro. Proprio per questo, oltre a proporre una revisione del reddito di cittadinanza che dovrebbe essere riconosciuto solo a coloro che non possono essere collocati nel mondo del lavoro, ad esempio inabili o invalidi, propone anche una modifica sostanziale della normativa sulla Naspi (istituita con il decreto legislativo 22 del 2015).
Come funziona la Naspi
La Naspi attualmente prevede la possibilità per il lavoratore che perde il lavoro di ottenere sostegno economico per un periodo pari alla metà dei mesi effettivamente lavorati negli ultimi 4 anni. Ciò vuol dire che potenzialmente un lavoratore potrebbe percepire la Naspi per 24 mesi. Per quanto invece riguarda gli importi, è previsto che sia il 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali percepita dal lavoratore negli ultimi 4 anni . Si stabilisce un importo massimo adeguato in base agli indici Istat con retribuzione massima di 1.360,27 euro. In particolare Naspi ammonta al 75% dell’importo dello stipendio medio, qualora pari o inferiore a 1.250,87€. Nel caso in cui lo stipendio medio sia più elevato di tale somma, l’importo deve essere calcolato aggiungendo al massimo il 25% della differenza tra lo stipendio medio e 1.250,87 euro.
Dopo alcuni mesi viene attivato il decalage, cioè l’importo si riduce del 3% ogni mese ulteriore dopo il sesto. Per coloro che hanno più di 55 anni il decalage viene attivato a decorrere dal primo giorno dell’ottavo mese.
Come potrebbe cambiare la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego
Secondo molti esponenti del Governo la misura assistenziale con tale ampiezza sarebbe un disincentivo alla ricerca di una nuova occupazione. A ciò si aggiunge che quanto più passa tempo tra la fine del vecchio lavoro e la ricerca di uno nuovo, maggiori sono le difficoltà nel nuovo inserimento lavorativo.
Fatta questa premessa, vediamo le ipotesi di cambiamento della disciplina. Il Governo Meloni sembra che voglia agire sugli importi, riducendoli al 50%. Per quanto invece riguarda la durata, vorrebbe ridurla, quindi non spetterebbe più per la metà dei mesi lavorati negli ultimi 4 anni, ma per il 40% o 30%. Ad esempio chi ha lavorato per 12 mesi, avrebbe oggi diritto alla percezione della Naspi per 6 mesi, con le nuove regole al 40% potrebbe percepirlo per poco meno di 5 mesi. Questo porterebbe anche un buon risparmio per le Casse dello Stato, infatti nel 2021 la Naspi ha pesato sui bilanci per 13 miliardi di euro.
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