Tra le ipotesi allo studio del Governo Meloni al fine di ridurre le tasse aiutando le persone così a far fronte agli effetti dell’inflazione c’è la detassazione dei premi di produttività. Ecco come potrebbe funzionare.
A chi sono erogati i premi di produttività?
Per i lavoratori la detassazione dei premi di produttività potrebbe essere una buona notizia che va ad aggiungersi all’aumento fino a 600 euro del fringe benefit esentasse. Questi rappresentano un incentivo per i lavoratori che sono quindi indotti a lavorare con una certa perizia, diligenza al fine di partecipare attivamente alla crescita dell’azienda dal punto di vista economico, ma non solo, anche come qualità dei servizi offerti alle persone e alle aziende.
Le regole attuali sulla tassazione dei premi di produttività
Attualmente la tassazione dei premi di produttività è regolata dalla legge di bilancio per il 2017 che prevede la tassazione Irpef sostitutiva al 10%, la stessa sostituisce l’Irpef e tutte le addizionali generalmente applicate. Questo implica che già ora è prevista una tassazione di favore. La tassazione sostitutiva si applica a premi fino a 3.000 euro, limite innalzato a 4.000 euro in caso di imprese che prevedono forme di coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro. La tassazione di favore viene applicata esclusivamente ai lavoratori che nell’anno precedente abbiano maturato redditi non superiori a 80.000 euro.
Ministro Giorgetti: premi di produzione esentasse. Seguiamo la Germania
Se si dovesse arrivare a un accordo, in base alle previsioni ora allo studio i premi di produzione legati a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione non saranno più tassati. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti ha sottolineato che l’ipotesi di detassazione dei premi di produzione è allo studio e attualmente è in fase embrionale. Inoltre ha dichiarato di avere già iniziato colloqui con la Germania in quanto già applica tali norme.