Cartelle esattoriali arrivano le novità sulla nuova manovra che prevede una tregua per le famiglie e le imprese, i dettagli in merito ai debiti dei contribuenti.
Cartelle esattoriali, in attesa del nuovo decreto aiuti
In attesa del nuovo decreto aiuti arrivano delle novità per le cartelle esattoriali. Già dalla fase di campagna elettorale il premier Meloni ha parlato di pace fiscale e riduzione delle tasse. Più che altro una tregua per le famiglie e le imprese per un determinato periodo che possa permettere di rimettersi in linea con i pagamenti. Anche perché gli ultimi due anni sono stati davvero difficili tra Covid, guerra nel cuore dell’Europa, inflazione e crisi mondiale.
Lo stesso lo h ribadito anche il ministro all’economia Giorgetti che ha parlato di “tregua fiscale”. Inoltre nella legge di bilancio si prevede anche il rinnovo per i primi mesi del 2023 delle misure relative ai crediti di imposta a favore delle imprese per l’acquisto di energia e gas. Anche al contenimento degli oneri generali di sistema per le utenze di energia e gas ed al taglio a 5% dell’Iva sui consumi. Una misura che serve soprattutto per i soggetti con bassi redditi.
Le novità previste dal decreto
In merito alle cartelle esattoriali le novità dovrebbe essere su più fronti. Una sanatoria che potrebbe vedere un “saldo e stralcio” per chi vuole mettersi in riga. Per pagare sembra essere possibile farlo attraverso una rateizzazione fino a cinque anni. Per un debito fino a 2500 euro il debitore dovrà pagare solo il 20% dell’importo dovuto. Una misura solo per chi ha un reddito fino a 25 mila euro. Per le stesse persone è anche possibile un condono totale delle cartelle esattoriali fino a 1000 euro.
Tuttavia un grande problema rimane quello delle cartelle inesigibili. Secondo Maurizio Leo, responsabile economico di Fdl e viceministro dell’Economia, “l’Agenzia delle entrate deve togliere di mezzo le cartelle inesigibili, perché li non ci sarà di che recuperare e comunque parliamo di importi inferiori al costo di recupero”. Infine in caso di importi e redditi superiori l’imposta andrebbe pagata per intero, ma quel circa 40% di sanzioni e interessi verrebbero sostituiti da una assai più modesta maggiorazione del 5%, con un comodo pagamento in rate decennali.