Cominciano a delinearsi i tratti di quello che potrebbe essere il nuovo Superbonus 110% per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico degli edifici già esistenti.
Le norme del Superbonus 110% per condomini
Ricordiamo che il 30 settembre è scaduto il termine per il SAL 30% (Stato di Avanzamento dei Lavori) per il Superbonus 110% e che di fatto sono terminati i fondi e occorrono nuovi finanziamenti affinché siano approvati nuovi progetti. Ricordiamo che per i condomini e gli immobili formati da 2 a 4 unità anche appartenenti allo stesso proprietario i termini di scadenza sono:
- fino al 31 dicembre 2023 al 110%;
- finoal 31 dicembre 2024 al 70%;
- fino al 31 dicembre 2025 al 65%.
- il termine per gli istituti autonomi case popolari (Iacp) è al 31 dicembre 2023 con Superbonus al 110%.
Proprio per questo motivo sono in tanti ad aspettare la formazione del nuovo esecutivo per capire cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi. In campagna elettorale Giorgia Meloni, probabilmente il prossimo Presidente del Consiglio, aveva affermato che il Superbonus 110% nasceva con un nobile proposito, ma che è sfuggito di mano in quanto regolamentato male e applicato peggio. In effetti sono state scovate molteplici truffe e questo ha portato a un inasprimento delle norme, culminato nella circolare 23 dell’Agenzia delel Entrate che ha previsto la responsabilità solidale tra il cessionario e il beneficiario del Superbonus 110%. Questo ha portato gli intermediari a richiedere l’asseverazione dei lavori eseguiti tramite l’uso delle foto, e in alcuni casi ( società Deloitte che opera per Intesa San paolo) a richiedere anche le asseverazioni con i video. Video che deve avere determinate caratteristiche.
Per conoscere il dettaglio, leggi: Cessione del credito Superbonus 110%: serve il video dei lavori
Quali sono le modifiche al Superbonus 110%? Chi potrà percepirlo?
Ora iniziano ad esservi le prime indiscrezioni su quello che sarà il futuro del Superbonus 110%. Il programma prevedeva il riordino della materia e la salvaguardia delle situazioni in essere, quindi viene assicurata almeno a quanto sembra emergere la conclusione dei lavori per chi aveva già la pratica approvata, ma non riesce a trovare un cessionario (ad esempio). In questo modo si evitano problemi anche alle imprese che hanno già iniziato i lavori e ai lavoratori.
Il programma per i nuovi progetti di ristrutturazione prevede anche che l’entità del superbonus non debba mai superare l’80% dei costi sostenuti. Si parla di una percentuale intorno al 60%-70%, ma diversificata in base al fatto che ad usufruirne siano le prime case o le seconde case.
Un’altra ipotesi allo studio è differenziane l’aliquota del beneficio in base al reddito del richiedente.