Iniziano a profilarsi i primi dettagli della riforma che il futuro governo intende mettere in atto per riformare il reddito di cittadinanza. Ecco i tagli e le persone che potrebbero perdere il reddito di cittadinanza.
Maxi operazione contro i furbetti del Reddito di Cittadinanza
Nei giorni scorsi si sono concluse due maxi operazioni che hanno portato a sgominare due bande di cui facevano parte anche persone legate alla criminalità organizzata. La prima operazione ha portato in evidenza 662 persone che non avevano diritto a percepire il reddito di cittadinanza tra la provincia di Latina e quella di Napoli. La truffa è costata alle casse dello Stato 14.648.248 euro. La seconda operazione è stata conclusa poche ore fa in provincia di Roma, in questo caso sono 36 le persone denunciate e il valore della truffa è di 190 milioni di euro. Queste sono solo due delle operazioni condotte negli ultimi anni. Si trattava di immigrati che non avevano il requisito dei 10 anni di residenza “regolare” in Italia per poterne fruire.
Riduzione di 1/3 dei fondi: gli occupabili potrebbero perdere il reddito di cittadinanza
Di fatto Giorgia Meloni nel suo programma elettorale ha sempre detto di voler mettere mano al reddito di cittadinanza e nei mesi scorsi vi è anche stata l’iniziativa di Renzi per raccogliere le firme per il referendum abrogativo della misura, di fatto non è ben vista da molti. Uno scoglio sembra essere la sollecitazione della Commissione Europea ai Paesi Membri a offrire strumenti di sostegno al reddito per il contrasto alla povertà, ma in realtà si profila una riforma solo parziale.
L’obiettivo iniziale della riforma che probabilmente sarà tra i primi provvedimenti del Governo sembra essere ridurre di un terzo la dotazione del reddito di cittadinanza. Questo dovrebbe essere fatto separando i percettori in due categorie: occupabili e inoccupabili. Si rafforzerebbero di conseguenza gli strumenti per le politiche attive per il lavoro, quindi per la ricerca di occupazione, per tali occupabili. Sembra che nelle intenzioni del futuro governo vi sia un ruolo maggiormente incisivo per i Comuni che sono il punto di riferimento più vicino ai cittadini e quindi i soggetti che più di altri possono individuare i percettori che non avrebbero diritto al reddito e posizioni di collocamento mirato per gli occupabili.
Tra le ipotesi allo studio vi è anche la creazione di una banca dati dei furbetto del reddito di cittadinanza.