Il caro energia sta mettendo gli italiani di fronte a scelte drastiche soprattutto per quanto riguarda i riscaldamenti, sono in molti a chiedersi quanto costa la legna per riscaldarsi questo inverno e se è possibile risparmiare.
Contro il caro energia conviene acquistare legna per riscaldarsi?
Deve essere anticipato che le quotazioni del gas stanno scendendo e che già da novembre dovrebbero esservi i primi effetti sulle bollette del metano, mentre si stima che sulle bollette dell’elettricità le prime ripercussioni dovrebbero esservi nel mese di gennaio. Fatta questa premessa continuiamo la disamina delle strade alternative al riscaldamento con metano.
Abbiamo visto i costi del pellet e dei suoi derivati come nocciolino e pellet di canapa, vediamo ora il più tradizionale dei combustibili cioè la legna.
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La legna può essere bruciata nel tradizionale camino, oppure con stufe a biomassa, o stufe solo a legna. Sia il camino sia le stufe, con opportuni collegamenti agli impianti di riscaldamento, possono essere utilizzati per riscaldare tutti gli ambienti di casa e non solo quello in cui il camino è situato e possono essere utilizzati anche per la produzione di acqua sanitaria, andando così a usare il metano solo per la cucina.
Fattori da cui dipende il costo della legna da ardere
Fatta questa premessa, occorre ricordare che il costo della legna dipende da diversi fattori: ad esempio zona di taglio (alcune zone con terreni molto drenanti consentono di avere una legna con un residuo di umidità molto basso, si tratta di legna che pesa di meno, costa di più e ha un maggiore potere calorifero). Il costo dipende inoltre dal periodo di taglio, ad esempio la legna asciutta tagliata negli anni precedenti e lasciata asciugare, ha una resa molto più alta e costo maggiore.
Il costo della legna è inoltre determinato dal tipo di taglio, se, ad esempio, si acquistano grossi pezzi perché si ha un camino grande oppure perché si intende concludere in autonomia il successivo lavoro di pezzatura, il costo è ridotto rispetto all’acquisto di legna tagliata a pezzi più piccoli. Occorre poi valutare le modalità di vendita: la legna sfusa costa meno di quella acquistata su bancale. La differenza tra le varie pezzature è di circa due/tre euro a quintale. Naturalmente chi ha una casa in campagna con molto spazio esterno può acquistare legna sfusa e sistemarla poi autonomamente nella propria legnaia, ma chi ha problemi di spazio è costretto ad acquistare i bancali.
Il pellet da questo punto di vista ha minori “pretese” perché occupa meno spazio, poi è bene ricordare che un quintale di pellet e un quintale di legna non sono assolutamente paragonabili per quanto riguarda la resa perché il pellet è essiccato e ha un residuo di umidità praticamente molto basso.
Quale legna acquistare?
Infine, il costo della legna dipende dalla tipologia di albero tagliato. La legna da ardere può essere divisa in due macro-categorie: legna dolce come abete, pioppo e pino e legna forte, come faggio, olmo, frassino e rovere. I legni dolci bruciano più rapidamente, questo vuol dire una bella fiamma e acqua che arriva a temperatura più rapidamente, mentre i legni forti bruciano più lentamente questo vuol dire maggiore durata. La soluzione migliore sarebbe acquistare legno misto.
Quanto costa la legna per riscaldarsi per la stagione 2022/2023?
Fatta questa premessa andiamo ai costi della legna, considerate tutte le variabili che abbiamo visto, possiamo confrontare i prezzi e dire che mentre un anno fa la legna era acquistata a una media di 12 euro, con la possibilità di arrivare massimo a 14 euro al quintale, il costo minimo invece era anche di 8 euro. Ora il prezzo minimo trovato sul mercato è di 12 euro (naturalmente legna di bassa qualità), mentre il prezzo massimo trovato è di 25 euro al quintale. Si tratta di un’offerta trovata per legno di faggio, da ritirare presso la sede dell’azienda con una consegna minima di 20 quintali.
Occorre poi aggiungere le spese per il trasporto che dipendono dalla distanza tra il luogo in cui ha sede l’azienda presso la quale si acquista e quello in cui la legna deve essere consegnata.
Anche in questo caso abbiamo un forte aumento dei prezzi determinato dall’aumento del costo dei carburanti, ma anche della manodopera e dell’inflazione in genere.