Il pignoramento è un atto che piace a davvero poche persone, o forse a nessuno, ma può essere evitato senza cadere nell’illecito? Ecco qualche possibile soluzione da attuare prima della notifica dell’atto.
Tipologie di esecuzione forzata sui beni del debitore
Il pignoramento è una procedura messa in atto quando vi sono debiti insoluti e di conseguenza il creditore che possa dimostrare di vantare un credito, chiede all’autorità giudiziaria di emettere un atto di esecuzione sui beni del debitore. Si ha quindi il pignoramento, che può avvenire su diverse tipologie di beni (ad esempio su beni immobili quali abitazioni o terreni, oppure su beni mobili come l’auto, infine è possibile il pignoramento presso terzi, cioè avente ad oggetto i crediti che il debitore a sua volta vanta da terzi). Il creditore solitamente cerca vie brevi, ecco perché spesso si richiede il pignoramento del conto corrente oppure il pignoramento dello stipendio/pensione. Il pignoramento del conto corrente rappresenta il caso classico di pignoramento presso terzi. Vi sono però dei metodi per evitare in modo del tutto legale questa procedura.
Come evitare il pignoramento del conto corrente
I pignoramento del conto corrente e dello stipendio hanno comunque dei limiti, infatti possono essere pignorate le somme eccedenti 3 volte la misura prevista per l’assegno sociale, mentre per lo stipendio il tetto massimo è 1/5. Per quanto riguarda la pensione, il tetto è stato portato a 1.000 euro.
Un conto corrente in rosso non può essere pignorato. Proprio per questo il primo consiglio è quello di spostare i fondi su un conto corrente intestato a un’altra persona, ad esempio un genitore o un amico fidato. Naturalmente è bene prestare attenzione perché la movimentazione di somme importanti potrebbe destare sospetti. In questi casi è importante, affiancare il trasferimento delle somme a una scrittura privata in cui le parti si accordano sulla titolarità delle somme. Lo spostamento deve avvenire prima che il provvedimento sia notificato.
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Un’altra soluzione sarebbe quella di chiedere alla banca di aprire una linea di credito che preveda la detenzione di una determinata somma di denaro, in questo modo l’ammontare della linea di credito non può essere aggredita dai creditori. Si tratta di una soluzione dispendiosa, consigliata soprattutto alle imprese che hanno l’esigenza primaria di avere liquidità.
Infine, è possibile chiedere alla banca di emettere in favore della persona soggetta a pignoramento assegni circolari. In questo caso le somme del conto sono disponibili su assegni, il conto risulta in rosso e gli assegni possono essere utilizzati per avere liquidità.
Naturalmente il consiglio migliore è cercare di avere un buon rapporto con i creditori e stabilire un piano di ammortamento del debito dilazionato nel tempo, oppure se si ritiene che il pignoramento non sia giustificato, si può contestare l’atto.