Chi sta cambiando contratto per la bolletta energetica, ad esempio perché il vecchio contratto è in scadenza, oppure sta tentando il passaggio dal mercato di maggiore tutela al mercato libero, avrà notato che nei contratti viene si nomina la componente PUN, ma di cosa si tratta e cosa cambia?
Come è cambiato il mercato dell’energia e a cosa serve il PUN
Il mercato dell’energia è in forte mutamento, le tariffe sono aumentate in modo imprevisto e soprattutto massiccio. Chi aveva stipulato un contratto nel mercato libero anche solo 12 mesi fa, ha approfittato di tariffe che ora sono fuori dal mercato, con kW pagati anche solo 35 centesimi o meno per qualche contratto più vecchio. Chi è rimasto nel mercato tutelato invece vede le tariffe aggiornarsi ogni tre mesi (dal mese di ottobre 2022 saranno aggiornate ogni mese) di conseguenza mentre per i primi la bolletta è rimasta stabile, per i secondi la bolletta è cresciuta in maniera repentina e di mese in mese.
Per chi però aveva proposto contratti a prezzi adeguati all’epoca e ora fuori mercato, le cose diventano difficili. Si sono accorti che devono inserire un meccanismo di adeguamento delle tariffe per evitare di pagare la componente energetica più di quanto poi previsto dai loro contratti agli utenti finali. Arriva quindi la soluzione il PUN.
Come funziona il PUN (Prezzo Unico Nazionale)?
Basta cercare in rete dei preventivi per accorgersi che ormai tutti prevedono una quota mobile a cui si aggiunge una quota fissa e solo su questa si attua realmente la concorrenza tra le parti. Il PUN è la quota mobile, è acronimo di Prezzo Unico Nazionale, cioè prezzo di riferimento all’ingrosso dell’energia elettrica che viene acquistata sul mercato della Borsa Elettrica Italiana (IPEX – Italian Power Exchange).
Quando i gestori inseriscono nel contratto il prezzo basato sul PUN vuol dire che non si pagherà sempre lo stesso importo per kW, ma che questo varierà in base alle quotazioni dei mercati energetici. Di conseguenza all’aumentare del prezzo aumenterà la bolletta, proprio come avviene nel mercato tutelato offerto dal servizio elettrico nazionale. Al PUN si aggiunge il contributo al consumo.
Ricordiamo che il servizio elettrico nazionale sarà in vigore fino a gennaio 2024, ma Codacons ha chiesto una proroga per il fatto che ora le nuove tariffe proposte dal mercato libero sono più alte rispetto a quelle del mercato tutelato.