Superbonus 110% per continuare devono essere svolti almeno il 30% dei lavori previsti entro fine mese, mancano davvero pochi giorni.
Superbonus 110%, resta solo una settimana
C’è fermento nei cantieri in cui si lavora per il Superbonus 110%. Manca meno di una settimana per raggiungere almeno il 30% dei lavori per le singole unità immobiliari e villette unifamiliari. Quindi si parla di tutte quelle unità immobiliari che siano indipendenti ed autonome, quindi non condominio.
Infatti chi riuscirà a raggiungere il 30% dei lavori, entro il 30 settembre potrà ottenere il credito fiscale per i lavori ultimati entro e non oltre il 31 dicembre 2022. Si ricorda che questo è un elemento imprescindibile, e comunque una decisione presa a seguito dell’esaurimento delle risorse finanziarie messe a disposizione. Infine di recente il decreto aiuti bis ha sbloccato le cessioni del credito alle banche.
Ad oggi, secondo l’Enea il superbonus 110% è costato circa 47 miliardi di euro. Mentre il numero di asseverazioni è salito a quota 243.907, con un totale di investimenti ammessi alla detrazione pari a 43,018 miliardi di euro e detrazioni a carico dello Stato previste a fine lavori per 47,32 miliardi.
Cosa comprende il calcolo del 30%?
Secondo l’Agenzia delle entrate, nel calcolo del 30% “si potrà fare riferimento a tutte le lavorazioni” previste dalla ristrutturazione “e non solo a quelle oggetto di agevolazione”, ad esempio si possono includere nei lavori già fatti i lavori che prevedono il 50% di detrazione come il cambio degli infissi o l’istallazione di un impianto di condizionamento.
Mancano quindi davvero pochi giorni e quindi nei cantieri aperti si cerca di entrare nei criteri previsti per l’agevolazione. Ma non solo, i lavori eseguiti devono essere certificati. E’ cura del professionista allegare tutta la documentazione di cantiere per la chiusura dei lavori. Inoltre tutti i documenti devono essere tenuti a disposizione di qualunque organo di controllo.
Superbonus 110%, i documenti che non possono mancare
Il superbonus 110% ha avuto una stretta proprio per la grande richiesta da parte dei contribuenti. Infatti i documenti che non possono mancare, in sede di controllo, sono:
- lo stato di avanzamento dei lavori;
- il libretto delle misure;
- la copia di bolle;
- le fatture;
- il rilievo fotografico della consistenza dei lavori.
Tutti i documenti che comunque sono utili per la dichiarazione/asseverazione fatta dal professionista. Di recente la realizzazione di un video sta senza dubbio prendendo piede. Tuttavia è evidente che un breve video inerente lo stato dei lavori proveniente dall’asseveratore possa costituire per l’Agenzia delle Entrate una prova inconfutabile del SAL, cioè dello Stato di Avanzamento dei Lavori, e rappresenta una tutela erariale e della collettività.