Con un emendamento al decreto Aiuti Bis approvato in Senato è stata cancellata la figura del docente esperto, resta però in vigore la norma sull’incentivo economico per la formazione. Non mancano polemiche sul nuovo docente stabilmente incentivato.
Stop al docente esperto
Il docente esperto doveva essere una figura professionale di spicco, nella impostazione iniziale docente che avrebbe dovuto seguire corsi per circa 10 anni e al termine di tale percorso avrebbe acquisito tale qualifica. Non bastava però aver seguito il percorso di formazione, infatti la normativa prevedeva la presenza di un solo docente esperto per ogni istituto scolastico e di conseguenza, se in un istituto più docenti avessero maturato i requisiti, si doveva procedere ad adottare ulteriori parametri, come gli anni di servizio e i titoli acquisiti.
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La norma prevedeva per il docente esperto una retribuzione ulteriore di 400 euro al mese, circa 5.650 euro l’anno, ma soprattutto per il docente esperto non erano previste funzioni ulteriori rispetto agli altri docenti. Unico obbligo era restare nella sede per almeno 3 anni. Tutto ciò ha generato scalpore, infatti i docenti non ammessi a tale ruolo avrebbero subito una discriminazione. I partiti hanno quindi presentato emendamenti per la cancellazione di tale figura anche in seguito al lancio di una petizione online da parte proprio dei docenti.
Arriva il docente stabilmente incentivato
Nella conversione del decreto Aiuti Bis effettivamente si approva la cancellazione di tale figura professionale, ma sorpresa, restano gli incentivi economici per i docenti che seguono il percorso formativo previsto per il docente esperto. Ancora non è chiaro il meccanismo con il quale si procederà al riconoscimento degli incentivi economici, ma il sistema di progressione della carriera dovrebbe essere stabilito in sede di contrattazione collettiva. Cambierà naturalmente il nome, non sarà più chiamato docente esperto, ma “docente stabilmente incentivato”