Il nuovo Governo è alle porte e tra i punti del programma che dovrebbero essere toccati fin dalle prime settimane di lavoro vi è la flat tax, cioè la tassa piatta da estendere a tutti. Ecco come funziona per i forfettari e quali potrebbero essere i punti critici.
Cos’è la flat tax e a chi si applica oggi?
La flat tax è la tassa piatta, questa prevede l’applicazione di un’aliquota fissa ai redditi prodotti. Attualmente viene applicata alle partita Iva che hanno appunto scelto questo regime. Affinché possano però utilizzare questo metodo di tassazione semplificato ( e proporzionale) è necessario che il reddito prodotto non sia superiore a 65.000 euro di ricavi e compensi. Le attuali normative prevedono che nel caso di superamento del limite, l’anno fiscale successivo si applicano le regole ordinarie, ma nel caso in cui dovessero ripresentarsi le condizioni per l’applicazione della flat tax, si potrà ritornare al regime forfettario.
Perché la flat tax è correlata al regime forfettario?
Sistematicamente ad oggi quando si parla di flat tax si parla anche di regime forfettario e questo per un motivo molto semplice, infatti l’obiettivo di tale regime “agevolato” è quello appunto di agevolare i piccoli imprenditori /professionisti, cercando di alleviare anche il carico documentale da produrre, quindi semplificando le procedure. Con il regime forfettario che vede l’applicazione della flat tax si applica una determinazione forfettaria delle spese in base al settore in cui si opera. Si parla in questo caso di coefficiente di redditività determinato in base al Codice Ateco della singola attività.
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Proprio questo elemento rende più difficile applicare in modo immediato e automatico la flat tax anche al di fuori del settore delle Partite Iva.
Estensione graduale della flat tax: come funzionerà?
Attualmente non è dato sapere quali saranno le tappe per arrivare alla flat tax, nelle dichiarazioni fatte dal centro- destra si parla prima di un’estensione della flat tax a partite Iva con redditi fino a 100.000 euro, quindi un’estensione parziale e successivamente di un’estensione anche ai cittadini. Molto probabile una prima introduzione sui redditi incrementali, cioè sui redditi guadagnati in più rispetto all’anno precedente che avrebbero una tassa piatta al 15%.
La flat tax dovrebbe prendere il posto dell’Irpef a scaglioni progressivi. Saranno necessari attenti studi per trovare il giusto equilibrio tra le entrate fiscali necessarie per sostenere i servizi e l’aliquota fissata e soprattutto trovare il modo di mantenere il sistema fiscale nel complesso progressivo, come chiede la Costituzione, oppure passare attraverso una preventiva modifica della Costituzione. Ricordiamo che spetta al Capo dello Stato promulgare le leggi ed emanare i decreti leggi e che questi è tenuto a una controllo definito “prima facie” della costituzionalità degli atti promulgati.