L’accensione di stufe e camini quest’anno potrebbe essere più cara del previsto, se non si fa nei tempi e nei modi previsti.
Accensione di stufe e camini, come funziona la normativa
Esistono delle regole nazionale e regioni in merito all’accensione di stufe e camini. Tuttavia già dal 31 agosto 2013 con la legge 90/2013, al fine di migliorare la qualità dell’aria, esiste una norma che impone che le canne fumare vanno messe a tettoo negli edifici indipendente. Mentre si montano a parete negli appartamenti. Ma sono anche tante altre le leggi che dettano le regole per i riscaldamenti all’interno delle abitazioni.
Il problema di solito è sempre stato legato alle immissioni di sostanze nell’ambiente. Ma quest’anno i vari problemi saranno legati all’aumento dei costi del metano e agli altri combustibili, come il pellet, impiegati per il riscaldamento. Anche perché secondo l’Unione Europea dovremmo abbassare tutti di almeno un grado le normali temperature domestiche.
Accensione di stufe e camini, a quanto ammonta la multa?
Accantonato il problema dei costi da affrontare il prossimo inverno, rimane quello delle multi a causa dell’inquinamento. Le regioni italiane in cui si rischia di prendere multe per l’emissione da C02 sono:
- Lombardia;
- Veneto;
- Toscana;
- Emilia Romagna;
- Piemonte.
In Lombardia, se non si rispettano le regole per il riscaldamento e le relative emissioni, si rischia di prendere una multa fino a 5 mila euro. Il rischio è forte quando si utilizzano generatori di calore con classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle sia che essi siano stufe, termostufe a legna o camini. Quindi è bene prestare attenzione al tipo di impianto che si ha o che si vuole istallare.
I limiti imposti da alcune regioni
In Lombardia non si possono istallare generatori di calore alimentati da biomassa legnosa con emissioni superiori a quelle consentite. Inoltre è obbligatorio che i generatori abbiano almeno 4 stelle. Tuttavia a ciò si aggiunte che il pellet da utilizzare è quello di classe A1. Mentre in Veneto è vietato istallare generatori di calore con classe di prestazione emissiva inferiore a 3 stelle e di continuare a usare generatori di classe inferiore alle 2 stelle.
Infine in Emilia Romagna si vieta l’utilizzo di caminetti, stufe a legna o pellet per il riscaldamento domestico di classe 1 e 2 stelle negli immobili civili in cui è presente un sistema alternativo di riscaldamento domestico che si trovino in tutto il territorio regionale sotto i 300 metri. Infine il consiglio è sempre quello di verificare il regolamento della propria regione prima di istallare impianti, perché le multe sono proprio salate.