Francois Villeroy de Galhau, membro del comitato esecutivo della Bce, ha dichiarato che nonostante il rischio di recessione, l’obiettivo principale è fermare la corsa dei prezzi e proprio per questo a settembre molto probabilmente ci sarà un nuovo rialzo dei tassi di interesse.
Obiettivo: fermare l’inflazione con l’aumento dei tassi di interesse
La BCE è unanime in questa scelta, fermare la corsa dei prezzi è essenziale per evitare la formazione di nuove fasce di povertà e per poter raggiungere questo obiettivo occorre una nuova stretta con un rialzo consistente del costo del denaro. Le dichiarazioni dei vari membri della BCE arrivano a margine delle diffusione dei dati sull’inflazione che, nella zona euro, si attestano a luglio sull’ 8,9%. In ulteriore rialzo rispetto ai dati di giugno 2022.
In base a quanto annunciato, l’aumento dei tassi di interesse della BCE dovrebbe essere di un ulteriore 0,50% sommandosi così al rialzo di luglio per arrivare quindi all’1%. Non mancano però persone che insistono su un aumento più sostanzioso, cioè dello 0,75%, si arriverebbe a un costo del denaro dell’1,25%. L’obiettivo finale è raggiungere un costo del denaro dell’ 1,50% entro la fine dell’anno.
Per evitare gli effetti sullo spread in Paesi particolarmente a rischio è stato comunque già attivato lo scudo antispread.
Cosa succederà ai tassi di interesse dei mutui?
Naturalmente le ricadute di tale scelta saranno generalizzate. Il primo settore ad essere investito sarà quello dell’intermediazione finanziaria e si prospetta un deciso aumento dei tassi di interesse sui mutui. Particolare attenzione dovranno porre soprattutto coloro che nei mesi scorsi, approfittando dell’indice euribor più basso, hanno optato per un tasso di interesse variabile. Saranno proprio questi soggetti a notare una decisa impennata della rata da pagare. Non andrà meglio a coloro che decideranno di stipulare un mutuo dopo il rialzo del costo del denaro, infatti sicuramente ci sarà un nuovo aumento anche del tasso di interesse fisso.
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In linea con la BCE c’è la FED, cioè la Federal Reserve che regola i tassi di interesse negli Stati Uniti.
A chi conviene il rialzo del costo del denaro?
Un aumento del costo del denaro ulteriore a settembre è ormai certo, l’unica cosa che non si conosce è l’entità di tali aumenti: 0.50% o 0,75%? Naturalmente un aumento dei tassi di interesse genera anche profitti per coloro che hanno dei risparmi. Piccoli guadagni possono essere alla portata dei piccoli risparmiatori, questa tendenza già si è vista con l’aumento dei tassi di interesse sui buoni fruttiferi postali. Naturalmente chi ha grandi patrimoni può ottenere ancora di più.