Che il lavoro nei campi sia duro lo sanno anche i muri. Parliamo naturalmente di lavoro agricolo. E che proprio in questo periodo dell’anno sia ancora più duro è un evidenza che non può essere contestata. Il gran caldo di questi giorni, con la carenza di piogge e la siccità, rendono il lavoro nei campi una tra le attività lavorative più dure oggi esistenti. Le temperature di queste settimane oltre che danneggiare le coltivazioni, mettono a dura prova anche chi nei campi ci lavora ogni giorno. È naturale che in materia di lavoro agricolo siano necessarie delle attenzioni particolari oltre che a tutela delle produzioni anche a tutela dei lavoratori. E in questo scenario si incastona una novità normativa introdotta in Puglia proprio adesso che parte la raccolta dei pomodori per la salsa.
Dopo la raccolta del grano ecco la raccolta dei pomodori. Con una differenza sostanziale e di non poco conto. Infatti se il grano in linea di massima viene raccolto con mietitrebbie che oggi sono sempre più all’avanguardia e dotate di sistemi di aria condizionata anche al loro interno, con i pomodori la situazione diversa. Il pomodoro raccolto a mano dagli operai agricoli è una situazione che sta ormai da giorni in pieno svolgimento. Soprattutto in Puglia, dove la produzione di pomodoro è tra le principali attività agricole della Regione, l’attenzione è massima. Oggi non è raro imbattersi tra gli splendidi paesaggi della Regione, in campi di pomodori con dentro operai dediti alla raccolta. Stare nei campi con queste alte temperature mette a dura prova il fisico anche di persone che non hanno problematiche di salute. Figuriamoci chi invece, anche non essendone a conoscenza, ha problemi fisici. Per questo nel foggiano, si corre ai ripari, introducendo norme di salvaguardia e di tutela della salute degli addetti del settore.
Per la raccolta dei pomodori nel foggiano vengono impiegati circa 100.000 operai agricoli. Come si legge sul sito “l’immediato.net“, la raccolta dei pomodori incide al livello occupazionale per il 22% del totale delle giornate di lavoro agricolo svolte nella zona. E al riguardo va sottolineata una intesa trovata tra tutti i principali soggetti interessati, Coldiretti compresa. Un accordo che mira alla tutela dei lavoratori impiegati nei campi, oltre che alla tutela delle imprese che operano nel settore in maniera regolare.
L’intesa è stata ribattezzata subito “Salva salute”. Un nome che la dice lunga proprio perché prevede una serie di azioni volte alla prevenzione del rischio cardiovascolare di questi operai agricoli che sono costretti a lavorare a queste alte temperature nei campi. Ciò che balza gli occhi leggendo il protocollo d’intesa è che adesso tra visite mediche preventive e periodiche, si apre alla cosiddetta sorveglianza sanitaria degli operai agricoli stagionali. Sorveglianza sanitaria che sarà a carico delle Asl che apriranno un ambulatorio riservato proprio a questa tipologia di prevenzione.