Decreto aiuti bis è giù sul tavolo del governo per capire come e dove intervenire visto la situazione inflazionistica che investe l’Italia
Decreto aiuti bis, potrebbero esserci disponibili 14 miliardi
Le risorse destinate al decreto aiuti bis potrebbero essere di 14 miliardi. Occorrono delle urgenti misure che possano contrastare il caro vita, come nel caso del primo decreto aiuti. Per questo motivo sono davvero tanti gli argomenti al vaglio del consiglio dei ministri che devono scegliere quali strade intraprendere. Sono infatti previste una serie di riunioni per capire come comportarsi, anche a causa della siccità che sta mettendo a dura prova alcune aziende del settore agricolo.
La misura più quotata sembra quella dell’ azzeramento dell’Iva su alcuni prodotti alimentari come pasta e pane. Ad oggi l’aliquota su questi due alimenti è pari al 4%. Mentre potrebbe essere certa la riduzione dell’aliquota dal 10% al 5% su carne, uova e pesce, visto la contrazione dei consumi. Il taglio potrebbe durare fino a 3 mesi per un costo di 6 miliardi. Di conseguenza la riduzione dell’iva comporterebbe una riduzione dei prezzi per il consumatore finale, almeno per riportargli agli stessi valori dei tempi pre-inflazione.
Decreto aiuti bis, altri provvedimenti
Altro provvedimento che potrebbe essere accolto è il bonus di 200 euro. Spetterebbe sempre a pensionati e dipendenti, che lo hanno già preso i primi nel mese di luglio ed i secondo ad agosto sulla busta paga di luglio. Dovrebbero essere circa 30 milioni di contribuenti, per un costo pari a 6 miliardi. Dovrebbe rimanere tra i requisiti il reddito complessivo pari a 35 mila euro per famiglia.
Su questa misura però non tutti i sindacati sono d’accordo. Infatti più che dare dei contributi mensili agli italiani, si dovrebbe cercare di cambiare la politica sui salari. Gli stipendi sono troppo bassi, soprattutto per alcune categorie di lavoratori, si lamenta da tempo. E molti contratti nazionali ancora non sono stati rinnovati. Anche se in questo momento c’è un governo dimissionario, che provvederà solo alle misure urgenti, piuttosto di quelle più complesse come pensioni e salari.
Riconfermare le misure per le spese legate all’energia
Infine dovrebbe essere riconfermata la riduzione degli oneri di sistema sulle bollette di gas e luce, almeno fino a fine anno. In modo così da poter far fronte ad un ulteriore aumento dei prezzi delle materie prime, anche se sono da scongiurare. Sarà poi affrontato il tema del taglio delle accise sui carburanti, circa 30 centesimi. Misura che se attualmente ha la sua scadenza al 21 agosto. Ma se dovesse passare il rinnovo verrebbe rimandata fino ad ottobre 2022.
Ed ancora il bonus bollette per le famiglie con i redditi più bassi e i crediti d’imposta per le imprese tra i temi che devono essere affrontato. Altro tema scottante è quello relativo a tutti i bonus attualmente in corso e che sono stati approvati dal governo uscente. In attesa delle elezioni del 25 settembre 2022 occorre dare alcune risposte agli italiani. Anche perché l’inflazione all’8% non può certo aspettare e le azioni devono essere compiute oggi. Per questo in questi giorni si continuerà a lavorare sul decreto aiuti bis, anche se fosse l’ultimo firmato dal Premier Mario Draghi.