Il Fisco finirà per concedere più tempo per il versamento delle imposte. È pronto, infatti, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) che sposta i pagamenti delle imposte dal 30 giugno al 20 luglio 2022, senza la maggiorazione. Lo 0,40% sarà applicato, invece, nel periodo di versamento dal 21 luglio al 20 agosto 2022. Il provvedimento si rende necessario per le modifiche normative intervenute nelle ultime settimane, tra le quali quelle riguardanti gli adempimenti sull’autodichiarazione degli aiuti dell’Unione europea. Ma anche della messa a disposizione dei contribuenti e dei professionisti degli strumenti necessari per procedere alla dichiarazione dei redditi 2022.
Decreto di proroga dei versamenti delle imposte al 20 luglio 2022: chi ne beneficia?
Il pressing per la proroga dei versamenti delle imposte con scadenza dal 30 giugno al 20 luglio è stato portato avanti dai professionisti. Il presidente dei Commercialisti, infatti, ha scritto al ministro dell’Economia e delle Finanze per spostare le scadenze fissate per i versamenti del 2022 del periodo di imposta 2021. Pertanto, il nuovo provvedimento sposterà la scadenza dei pagamenti fiscali per i soggetti Isa di tre settimane, senza l’applicazione della maggiorazione dello 0,40%. Per i versamenti dal 21 luglio al 20 agosto prossimi, sarà applicata la maggiorazione nella stessa misura. Il decreto sarebbe già pronto al ministero dell’Economia e delle Finanze.
Slittamento delle scadenze per i versamenti delle imposte, le motivazioni e i ritardi
Lo spostamento dei termini di pagamento delle imposte è necessario, secondo il presidente dei Commercialisti Elbano de Nuccio, per fare in modo che “i contribuenti e i commercialisti che li assistono possano effettuare gli adempimenti senza affanni e con la dovuta diligenza professionale”. Da quanto si apprende dal quotidiano Italia Oggi, il presidente de Nuccio avrebbe sottolineato nella lettera al ministro dell’Economia Daniele Franco la necessità di “razionalizzare il calendario fiscale“. Inoltre, mai come quest’anno, contribuenti e commercialisti sono alle prese con i ritardi nella elaborazione e nella compilazione delle dichiarazioni dei redditi e dell’Imposta regionale delle attività produttive (Irap). E, dunque, con la determinazione del saldo e della 1° acconto delle imposte del 2022 riferite al periodo 2021. Tali ritardi deriverebbero, essenzialmente, con la messa a disposizione degli strumenti per far fronte ai versamenti delle imposte.