Superbonus 110% a rischio, sembra siano finiti i fondi a disposizione per soddisfare tutte le richieste, il punto della situazione.
Superbonus 110% a rischio, i fondi sarebbero finiti
Da non credere eppure sembra stia succedendo. I bonus edilizi varati dal governo avrebbero finito le scorse di risorse. Mentre ancora rimane la possibilità di accedervi entro dicembre di quest’anno. Tuttavia finora il governo ha stanziato circa 33.3 miliardi di euro. Ma secondo il monitoraggio pubblicato lo scorso 31 maggio 2022 dall’Enea, risulta che i lavori ammessi all’agevolazione risultano pari a 33.7 miliardi e che quindi lo stanziamento previsto sarebbe esaurito.
Il superbonus 110% è una misura di incentivazione, introdotta dal decreto-legge “Rilancio” del 19 maggio 2020, che punta a rendere più efficienti e più sicure le proprie abitazioni. Tra gli interventi più in uno il rifacimento delle facciate con il cappotto termico, la sostituzione di infissi, termosifoni e condizionatori, al fine di migliorare il rendimento energetico degli immobili. Il meccanismo prevede la possibilità di effettuare i lavori a costo zero per tutti i cittadini. Ma adesso sembra che i fondi messi a disposizione siano finiti.
Delle oltre 172mila richieste approvate, poco più della metà sono destinate a edifici unifamiliari (circa 91mila), seguono immobili indipendenti (54mila) e condomini (27mila). La regione più “virtuosa” è,la Lombardia con il 17% delle asseverazioni totali: un dato in linea con la popolazione. Infine, Trentino Alto- Adige ed Emilia-Romagna sono le regioni che hanno concluso più interventi incassando di conseguenza un maggior credito fiscale.
Superbonus 110%, Intesa San Paolo blocca l’acquisto dei crediti
L’Ansa ha reso noto la volontà di Intesa San Paolo di bloccare l’acquisto dei crediti relativi ai bonus edilizie. Infatti l’elevato flusso delle richieste pervenute alla banca di cessione dei crediti ha comportato l’esaurimeto della possibilità di compensare, tali crediti. Questo perché la legge prevere che tutti gli operatori del mercato hanno “un vincolo di compensazione” che li obbliga ad avere crediti fiscali, come quelli edilizi, non superiori al livello di imposte e contributi versati dalla banca.
Ecco quanto sta scrivendo la stessa banca ai suoi clienti spiegando la ragione per cui non hanno potuto acquistare i crediti. Ma la banca spiega anche che potrebbero riacquistare operatività qualora “il contesto normativo dovesse cambiare“. Sembra che quindi il decreto prevede proprio dei limiti per le banche che non sono quindi capaci di far fronte all’acquisto per un vincolo normativo.
Cosa succede adesso?
Il Governo Draghi deve quindi risolvere il problema della mancanza di fondi. Occorre riprendere la calcolatrice alla mano e capire dove prendere i soldi per affrontare le tante richieste. Finiti i soldi si potrebbe anche pensare alla cancellazione dello stesso bonus. Ma cosa succedere con le domande in fase di valutazione? Il rischio è che i lavori approvati e non realizzati cadranno direttamente sulle spalle delle famiglie.
Senza contare tutte le imprese che hanno effettuato lo sconto in fattura e rischiano di non veder rimborsato il loro credito. Pertanto a rischio ci sono tante imprese che rischiano il fallimento e di conseguenze famiglie sul lastrico. Peggiorando ancora di più la situazione economica in Italia.
Secondo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo economico: “Con i provvedimenti presi finora siamo riusciti a non intaccare il bilancio”, guardando avanti bisogna pensare a razionalizzare la spesa: i bonus hanno svolto un ruolo meritorio ma meriterebbero una razionalizzazione e sicuramente non posso pensare a un aumento di altre forme di tassazione” per finanziare altri tipi di interventi.
Tutti con il fiato sospeso per capire come si muoverà adesso il Governo, sperando soprattutto di salvare le imprese che aspettano ancora il pagamento dei loro crediti. Uno scostamento di bilancio è in vista? Potrebbe anche essere un’altra strada, anche se non sembra la prima scelta del Premier. Anche se c’è chi a gran voce chiede l’annullamento dello stesso bonus, ma vedremo nei prossimi giorni quali saranno le decisioni prese, probabilmente a seguito di qualche interrogazioni tra le stesse forze parlamentari.