Il nuovo taglio sui carburanti è stato firmato, ecco tutte le novità in merito. Ancora un aiuto per le famiglie e le imprese.
Nuovo taglio sui carburanti, i prezzi medi
E’ arrivata l’estate, le famiglie vanno al mare e cominciano le vacanze per molti italiani. Ma quest’anno spostarsi sarà davvero costoso. Del resto l’estate 2022 è piena di rincari, anche nel gelato. Questo perché i costi medi dei carburanti hanno ripreso a salire. La benzina è tornata a toccare di nuovo due euro a litro. Il prezzo medio della benzina è di 2,075 euro al litro in modalità self service. Mentre in modalità servito il prezzo sale ancora e si attesta a 2,209 euro al litro. I prezzi comunque varia di pochi centesimi tra un marchio e l’altro.
Mentre passando al diesel, in modalità self il prezzo medio è di 2,040 euro al litro. Invece in modalità servito arriva fino a 2,179 euro al litro. Inoltre il costo del GPL, invece, è compreso tra 0,835 a 0,853 euro al litro (no logo 0,821 euro al litro). Ed infine il metano si colloca tra 1,809 e 1,919 euro (no logo 1,836 euro).
Nuovo taglio sui carburanti fino a quando?
Buone notizie per gli italiani e le imprese che devono fare i conti con l’inflazione ed i rincari. Tuttavia il Ministro dell’Economia e delle finanze, Daniele Franco, ed il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, hanno firmato il nuovo decreto ministeriale. Il decreto prevede la proroga fino al due agosto 2022 delle misure attualmente in vigore per ridurre il prezzo finale dei carburanti.
Il taglio si estende a tale data di 30 centesimi al litro per la benzina, gpl, metano e diesel. Ma la misura non sembra soddisfare tutte le parti coinvolte. Ad esempio Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha affermato che si tratta di uno sconto insufficiente ed inadeguato. Secondo i calcoli dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, tenendo conto delle variazioni del costo del petrolio, del livello di cambio e del taglio delle accise, sui carburanti vi è attualmente un sovrapprezzo di circa 32 centesimi, che si traduce, per una famiglia con una sola automobile che effettua 2 pieni al mese di circa 50 litri, in un aggravio di 384 euro annui in termini diretti.
Le speculazioni sono il vero problema dei carburanti
Uno dei maggiori problemi legati all’aumento smisurato del costo della benzina è legato alle speculazioni messe in atto dalle varie compagnie. Infatti secondo i calcoli dell’ O.N.F., osservatorio Nazionale Federconsumatri, tenendo conto delle variazioni del costo del petrolio, del livello di cambio e del taglio delle accise, vi è un sovrapprezzo di circa 32 centesimi. Questo si traduce, per una famiglia con una sola automobile che effettua 2 pieni al mese di circa 50 litri, in un aggravio di 384 euro annui in termini diretti.
Ecco perché è arrivato il momento di agire in modo un pò più efficaci. Ad esempio attraverso l’introduzione di un tetto massimo ai prezzi presso i distributori. Ed nel contempo attivare un sistema di controllo e sanzioni nei confronti di chi specula. Forse così ci sarebbe davvero un pò di respiro per famiglie ed imprese, almeno in questo campo.