E appena trascorso il 16 giugno, data ultima entro cui gli interessati avrebbero dovuto versare la rata di acconto Imu senza pagare le sanzioni che invece deve versare chi provvede a pagare in ritardo. Molti di quelli che hanno pagato, potrebbero avere il dubbio di non aver fatto i conti per bene. Soprattutto se hanno un terreno agricolo, Il dubbio è lecito, perché l’Imu dovrebbe essere dovuta anche sui terreni agricoli, che però in gran parte d’Italia vengono considerati esenti. Ma se un terreno agricolo diventa edificabile, come si legge sul sito “laleggepertutti.it”, l’Imu è dovuta o no? Ecco una sintetica guida per capire bene cosa fare, e per eventualmente versare l’imposta con qualche giorno di ritardo e pagare meno rispetto a chi accumula un ritardo più massiccio.
Un terreno agricolo quando diventa edificabile
Naturalmente non può essere il contribuente a modificare la destinazione d’uso di un terreno che però può passare da semplicemente agricolo ad agricolo edificabile. In questo caso deve essere il Comune a mutare la destinazione urbanistica del terreno. In primo luogo va detto che l’Imu si paga sui fabbricati, sulle aree fabbricabili e pure sui terreni agricoli a qualsiasi uso sono destinati. Un terreno agricolo sito in una località Montana come previsto dall’elenco dei Comuni consultabile dal sito del, non dovrebbe essere assoggettato ad Imu in quanto esente. Inoltre la stessa agevolazione si applica per i terreni in cui un coltivatore diretto o un imprenditore agricolo professionale, svolgono la loro attività.
Fino a dove può spingersi un Comune per quanto riguarda l’Imu e i terreni edificabili
Detto ciò, un Comune non può in maniera autonoma decidere di trasformare la destinazione di un terreno da agricolo in edificabile. O meglio, non può farlo senza rendere edotto il proprietario. In effetti, nel momento in cui adotta questa imposizione, dovrebbe darne informazione al contribuente proprio perché sul contribuente potrebbero gravare le tasse che precedentemente non gravavano.
Imu ed aree fabbricabili
Quindi oltre che sulle case (tranne che sulle abitazioni principali e le pertinenze dove l’IMU non è dovuta), anche sulle aree fabbricabili questa imposta comunale va pagata. Ripetiamo che il presupposto fondamentale, come si legge sul sito prima citato, è il possesso di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli. È per area fabbricabile come si legge sul codice, si tratta di quelle “utilizzabili a scopo edificatorio”, ad esclusione però di quelle aree condotte dagli imprenditori agricoli dei coltivatori diretti. Per quanto detto quindi se il terreno agricolo si trova in queste condizioni, l’IMU non è dovuta in nessun caso. E nemmeno il Comune può trasformare la destinazione d’uso di un terreno che appartiene ad uno di questi soggetti.
Cos’altro sapere sul terreno agricolo ai fini IMU
In genere la normativa varia da Comune a Comune, anche perché ogni singola amministrazione ha il suo piano regolatore. Il cambio di destinazione di un terreno, che diventa edificabile, può venire per due motivi. O per via di disposizioni contenute nel già citato piano regolatore. Oppure nei casi in cui per questioni di pubblica utilità, un terreno viene espropriato al suo legittimo proprietario. Un terreno diventa a tutti gli effetti edificabile solo se lo stesso finisce, come collocazione geografica, tra i terreni di questo genere previsti dal piano regolatore comunale. Effettivamente ogni qualvolta una area cambia di destinazione, va aggiornato questo piano regolatore. Ed è uno dei punti deboli maggiori di qualsiasi Comune italiano, che hanno piani regolatori obsoleti e non aggiornati da anni ed anni.
Dal reddito dominicale al valore venale
Come abbiamo detto, anche su terreno agricolo si paga l’Imu, a meno che non si rientra in quelle esenzioni prima citate. Ciò che cambia, se un terreno diventa edificabile, e l’importo le l’imposta da versare. Infatti un terreno che passa da semplicemente agricolo ad edificabile, cambia valore ed aumenta di valore. Inevitabilmente il proprietario pagherà di più di imposta rispetto a prima, sempre se la pagava. Cambia tutto in questi casi. Perché dal reddito dominicale che rappresenta la base imponibile per calcolare l’Imu su un terreno che è “solo” agricolo, si passa al valore venale di un’area edificabile, nettamente più alto.