Crolla ancora il valore del bitcoin, la criptovaluta più conosciuta al mondo e nel frattempo partono indagini della SEC per un possibile caso di insider trading.
Bitcoin: non si arresta il ribasso: sfiorati i 20.000 dollari
Ne avevamo precedentemente parlato nel mese di maggio, quando il valore del bitcoin scese sotto i 33.000 dollari e a poco più di un mese è doveroso registrare che il calo del valore del bitcoin non accenna a fermarsi e naturalmente non c’è neanche un lieve rialzo, anzi. Nella giornata del 16 giugno si registra un nuovo record con il raggiungimento della soglia psicologica di 20.000 dollari, registrando così una perdita superiore a un terzo in un mese.
Per capire la gravità della situazione basti pensare che un anno fa il valore del bitcoin ha raggiunto il suo massimo livello a 72.000 dollari. Chi ha comprato i bitcoin all’inizio della loro “uscita” sicuramente può ancora avere un guadagno, ma chi ha investito negli ultimi due anni può davvero avere perdite molto gravose. Naturalmente questo provoca ansia negli investitori, soprattutto i meno esperti che avevano creduto di poter facilmente diventare ricchi comprando una moneta alternativa. Non va meglio per le altre criptovalute meno famose rispetto al bitcoin ma che comunque hanno generato molto interesse da parte degli investitori. L’ansia a sua volta porta fretta nel liberarsi e di conseguenza una disponibilità notevole di bitcoin che porta nuovi ribassi. Come un cane che si morde la coda.
Elon Musk e Bill Gates: dichiarazioni che fanno oscillare il mercato delle criptovalute
Non ha aiutato la risalita delle criptovalute Elon Musk con le dichiarazioni dei mesi scorsi, quando ha affermato di voler permettere l’acquisto delle auto Tesla con criptovalute. D’altronde lui dichiara di detenerne migliaia e le persone sono molto attratte dal suo successo. Naturalmente non tutti i “grandi” del mondo sono così magnanimi con il mondo delle criptovalute, ad esempio è di contrario avviso Bill Gates magnate di Microsoft, il quale dichiara che il fenomeno delle criptovalute è “basato al 100% sulla teoria degli sciocchi“. Sembra che proprio le dichiarazioni di questi due personaggi stiano contribuendo alle oscillazioni, chi non ha esperienza tende infatti ad affidarsi alle azioni compiute dai big.
A parte detrattori e sostenitori, le perdite con la moneta virtuale attualmente sono molte e ancora nessuno ha realmente capito i potenziali sviluppi futuri e molti potrebbero trovarsi con carta straccia.
Le perdite sulle criptovalute non riguardano solo il bitcoin, ma anche Ethereum e Terra-Luna che hanno ribassi più contenuti ma comunque importanti.
Un’ulteriore preoccupazione è data dal fatto che nei giorni passati quantità elevate di bitcoin sono state trasferite dagli investitori sulle piattaforme di trading, segno che c’è desiderio di vendere, questo naturalmente potrebbe portare a nuovi ribassi.
SEC: sono necessarie indagini per insider trading per exchange criptovalute e bitcoin
In questo panorama incerto si inseriscono due nuovi fatti, cioè l’aumento dei tassi di interesse da parte della FED ( corrispondente americano della nostra BCE). Il primo dal 1994 e pari a 0,75 punti, il secondo fatto è la notizia che la SEC, Securities and Exchange Commission , corrispondente alla nostra Consob, avrebbe intenzione di aprire un’indagine inerente proprio il bitcoin per insider trading.
L’insider trading è una pratica scorretta che consiste nel fatto che operatori del mercato, a conoscenza di informazioni non ancora rese note al pubblico, intervengono nel mercato con acquisti o vendite al fine di alterare l’andamento o comunque avere dei guadagni. In Italia, ma non solo, questa pratica costituisce reato. La notizia dell’indagine è dovuta al fatto che, secondo quanto ipotizza o sospetta la SEC, le aziende del settore non tutelino in modo adeguato gli investitori.
Le attività di indagine poste in essere riguardano diversi exchange (operatori di scambi) di criptovalute che, secondo secondo le evidenze che stanno emergendo, sembra non abbiano tutelato, attraverso la loro vigilanza in modo corretto gli investitori. Il caso su cui si stanno concentrando le attività investigative muovono da alcune accuse di insider per l’acquisto grandi quantità di token al fine di portare il prezzo degli stessi ad aumentare, ma questo prima di rendere noto al pubblico che i token sarebbero stati collocati sul mercato, andando così ad alterare le contrattazioni sul mercato.
Dalle notizie che emergono nelle ultime ore sembra anche che Gary Gensler, presidente della SEC, abbia invitato alcun exchange a effettuare la registrazione presso le autorità di regolamentazione per evitare di essere puniti per la vendita di token non registrati.