La decisione tanto attesa, e temuta, della BCE è arrivata e lo spread è subito salito. Da luglio aumento del tasso di interesse.
BCE: aumento del tasso di interesse di 25 punti a luglio
Avevamo anticipato nei giorni scorsi che la BCE era in procinto di terminare la politica espansiva del Quantitative Easing, cioè l’acquisto di Titoli di Stato da parte della BCE, attraverso cui si opera il finanziamento del debito pubblico. Inoltre era noto anche che a breve sarebbe arrivato l’annuncio dell’aumento del tasso di interesse. Già nell’articolo precedente si erano ipotizzate ricadute sullo spread.
Tutto ciò è effettivamente avvenuto. La tanto temuta riunione della BCE ad Amsterdam del 9 giugno 2022 ha sancito un rialzo dei tassi di 0,25 punti base nel mese di luglio 2022. Attualmente i tassi sono a -0,50%, questo implica che dal mese di luglio gli stessi saliranno a -0.25%. Per il mese di settembre molti ipotizzano un ulteriore aumento dello 0,25%, ma questo per ora resta in stand by. Si è invece sottolineato che un ulteriore aumento del tasso dipenderà dall’inflazione. Attualmente la stessa è al 6,80%, ma si stima una riduzione costante al punto che nel 2023 dovrebbe essere al 3,5%, mentre nel 2024 dovrebbe scendere ulteriormente al 2,1%.
Le reazioni dei mercati finanziari
Il rialzo del tasso di interesse di luglio 2022 sarà il primo dopo 11 anni. Nonostante la misura fosse stata lungamente annunciata e ormai fosse certa già da settimane, le reazioni dei mercati non sono mancate. A chiudere in negativo sono praticamente tutte le europee, ma Piazza Affari è la peggiore con FTSE-Mib che registra una riduzione di quasi due punti percentuali.
L’aumento dello spread in giornata è stato costante con chiusura a 216 punti nel giorno 9 giugno 2022 e questo porta a un aumento del debito pubblico italiano. Naturalmente il rialzo di queste ore potrebbe essere un fatto momentaneo dovuto all’effetto shock e quindi potrebbero non esservi ripercussioni di particolare tenore per l’economia italiana. Di certo la preoccupazione c’era nei giorni passati e ora si è avverata.
Christine Lagarde, Presidente in carica della BCE, ha inoltre dichiarato che se sarà necessario saranno messi a punto strumenti anti-spread, dimostra così di essere consapevole dei rischi. Ha anche sottolineato che le politiche che saranno attuate nei prossimi mesi saranno volte soprattutto a contenere e ridurre l’inflazione. Questo sarà fatto attraverso strumenti già esistenti, come come i reinvestimenti in ambito Pepp ( programmi di acquisto per l’emergenza pandemica) con disponibilità di 1.700 miliardi che potrebbero, se necessario, essere reinvestiti con la massima flessibilità.
La politica della BCE sarà inoltre concentrata sull’obiettivo di evitare la frammentazione finanziaria in ambito UE.
Per maggiori approfondimenti sulla ricaduta per le imprese e le famiglie, leggi BCE: si va verso il rialzo dei tassi di interesse con ripercussioni su imprese e famiglie