Brutte notizie in arrivo per coloro che volevano utilizzare il Superbonus 110% per ristrutturare casa ottenendo un efficientamento energetico di almeno 2 classi energetiche. I fondi stanziati risultano già tutti prenotati e in nuovo finanziamento è incerto, a queste difficoltà si aggiunge che molti intermiediari hanno annunciato di non accettare più cessioni del credito.
ENEA: i fondi stanziati per il Superbonus 110% sono stati tutti prenotati
La notizia circola ormai da qualche giorno, ma i fondi messi a disposizione, cioè 33, 3 miliardi di euro, risultavano già tutti prenotati alla fine di maggio, anzi dai rilievi fatti fatti risultano prenotati 33,7 miliardi di euro, cioè si è già oltre. A lanciare l’allarme sui fondi per il Superbonus è Enea (agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) facente capo direttamente al Ministero per la Transizione Ecologica. Si tratta dell’ente attraverso il quale passano tutte le pratiche per il Superbonus.
È difficile capire cosa potrebbe succedere ora perché, come spesso accade con il Superbonus 110%, siamo abituati a continui cambi di rotta. Finora le casse dedicate al Superbonus hanno avuto diversi rifinanziamenti, già 6 volte, proprio per questo molti fanno affidamento su nuovi fondi. Ora però c’è qualcosa di diverso rispetto al passato e cioè la consapevolezza che forse si è andati troppo oltre con questa agevolazione.
Il Governo aveva prorogato la misura inizialmente fino al 30 giugno, siamo quindi agli sgoccioli. Con un’eccezione per le abitazioni private che possono accedervi fino alla fine del 2022 a patto che il 30% lavori dei risulti realizzato entro il 30 settembre 2022. La proroga era al 2023 per gli edifici IACP.
Perché molti temono di non poter accedere al Superbonus 110%?
Si sottolinea che la proroga formale ha poco valore senza fondi, infatti il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha più volte espresso perplessità su questo provvedimento. Non è l’unico visto molti esponenti del Governo lo considerano la più grande truffa italiana. Proprio l’emergere di molte frodi ha portato a diversi aggiustamenti della normativa che, da un lato hanno reso più difficile accedere ai fondi aumentando vincoli e burocrazia, ad esempio con il visto di conformità, dall’altro hanno reso coloro che lavorano in questo ambito particolarmente sotto pressione, tra cui anche i commercialisti, perché hanno visto le norme cambiare di continuo.
Ora la nuova tegola, cioè gli italiani hanno già prenotato tutti i fondi messi a disposizione e quindi non vi sarebbe spazio per coloro che stanno ora svolgendo le pratiche ma ancora non hanno ottenuto i fondi.
Sono in molti a sperare in un rifinanziamento, ma questo è difficile che venga dal Governo che sembra essere compatto nel dire no a uno scostamento di bilancio che sarebbe necessario per mettere a disposizione nuovi fondi. Risorse potrebbero invece arrivare dal PNRR.
Giorgetti: è necessario disboscare i bonus
Il Ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti durante l’assemblea di Confocommercio ha ribadito che i bonus sono stati importanti in questi anni, e finora si è riusciti a finanziarli senza uno scostamento di bilancio, ma ora è arrivato il momento di razionalizzare la spesa. Ha sottolineato che i bonus andrebbero disboscati, aggiungendo ancora un altro dettaglio che per molti cittadini è sicuramente un vero incubo. Giorgetti ha infatti ribadito che “Prima di tassare bisogna vedere di risparmiare eventualmente sulle spese superflue o non esattamente utili”. Questo vuol dire che una delle strade per il rifinanziamento potrebbe essere un aumento di tasse che andrebbe a colpire praticamente tutti per il beneficio di pochi, questo in un periodo in cui l’inflazione è altissima e non si prevedono riduzioni dei prezzi nel corso dell’anno, ma solo, forse, dal 2023.
La mancata disponibilità du ulteriori fondi stanziati non è certo la prima tegola a cadere sul Superbonus 110% infatti già qualche settimana fa Maria Cecila Guerra, sottosegretario al Ministero dell’Economia, ha dichiarato che oltre 5 miliardi di euro si trovano nel cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate a causa delle difficoltà dei cessionari a ottenere lo sgravio fiscale. Per saperne di più leggi: Superbonus 110%: 5 miliardi di crediti bloccati nel cassetto fiscale
A ciò si aggiunge che molte banche e intermediari finanziari avendo già coperto il loro carico fiscale non accettano più crediti di imposta con la cessione del credito. Tra queste Intesa San Paolo che proprio poche ora fa ha reso noto di avere esaurito i credito e di non accettare nuove cessioni fino a quando non muta il panorama normativo.