Il programma FitFor55 dell’Unione Europea punta a ridurre del 55% le emissioni inquinanti di CO2, ma naturalmente per raggiungere questo obiettivo è necessario un impegno costante e l’Unione Europea sta andando in questa direzione. Il Parlamento Europeo infatti ha compiuto un ulteriore passo verso la realizzazione dell’agenda verde con l’approvazione dello stop alla produzione di auto a benzina e diesel e l’introduzione del caricabatterie universale.
Agenda verde: stop alla produzione e vendita di auto diesel e benzina dal 2035
FitFor55 è il programma dell’Unione Europea che si propone di ridurre le emissioni inquinanti del 55% entro il 2030, per raggiungere il traguardo sono state adottate diverse misure come la crescita dell’uso delle energie rinnovabili. Tra le misure che però andranno a impattare di più sui cittadini c’è l’intenzione di vietare la produzione e vendita di auto diesel e benzina dal 2035. Questo non vuol dire che da tale momento non potranno più circolare veicoli di questo tipo, infatti coloro che già li hanno comunque potranno continuare il loro percorso. Si andrà quindi verso una dismissione graduale che però dovrebbe impattare molto sui livelli di inquinamento.
Questa proposta sta naturalmente seguendo tutto l’iter previsto dalle normative dell’Unione Europea. Il primo via libera era arrivato dalla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo. Ieri, 8 giugno 2022, invece c’è stato il secondo passo importante, infatti l’emendamento ha ottenuto il voto favorevole del Parlamento Europeo con 339 voti a favore, 249 contrari e 24 astenuti. Il provvedimento contiene però il “salva Ferrari” che consente delle deroghe per i produttori di auto di nicchia come Ferrari e Lamborghini. La deroga sarà in vigore fino al 2036 e consentirà ai produttori di piccole dimensioni ( da 1.000 auto a 10.000 auto l’anno) di continuare la loro produzione. La deroga è prevista anche per i piccoli produttori di furgoni ( da 1.000 a 22.000 pezzi).
Perplessità sul divieto di produzione e vendita di auto diesel e benzina da parte dell’Italia
Occorre sottolineare che, passata la fase di approvazione della normativa, si aprirà un’ulteriore fase di negoziazione a cui parteciperanno anche i Paesi Membri dell’Unione Europea che potranno quindi presentare le loro ragioni e chiedere “aggiustamenti”.
All’interno della compagine politica italiana sembra che l’unico partito a sostenere questa norma sia il Pd, mentre perplessità sono state espresse dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, preoccupato soprattutto della ricaduta di queste norme sul settore automotive italiano, mentre Salvini ha parlato di un regalo alla Cina che effettivamente sulla produzione di auto elettriche è tecnologicamente avanti.
Nell’agenda verde approvato l’obbligo di caricabatteria universale
L’agenda verde ieri ha anche segnato un altro passo, infatti le istituzioni europee hanno raggiunto l’accordo per il caricabatterie universale che dovrebbe essere obbligatorio dal 2024. Per il consumatore questo vuol dire poter utilizzare un solo caricabatterie per tutti i dispositivi di cui è in possesso, ad esempio smartphone, tablet. Inoltre al cambio dello smartphone o di altro dispositivo non dovrà nuovamente comprare anche il caricabatterie perché potrà continuare a usare quello già in suo possesso. L’obiettivo è ridurre i rifiuti tecnologici, ma anche consentire ai consumatori di risparmiare infatti il caricabatterie non sarà incluso nelle confezioni di tutti i dispositivi, potrà essere acquistato separatamente quando ve ne sarà bisogno. Naturalmente non mancano perplessità da parte dei costruttori, di queste avevamo già parlato nell’articolo: Unione Europea: arriva la proposta di legge per il caricabatteria universale.