Dopo la decisione della FED di alzare di mezzo punto il costo del denaro, molti sono in attesa di una decisione simile da parte della BCE e, nonostante questa ancora non sia arrivata, sono già in rialzo i tassi di interesse dei mutui con una nuova decisa impennata per il mutuo a tasso fisso.
Tasso di interesse mutui: supera il 2%
Lo avevamo già anticipato nelle settimane scorse nell’articolo: aumentano i tassi di interesse. Previsioni per il 2022 e ora a poco più di due settimane c’è stato un deciso rialzo del tasso di interesse applicato ai mutui a tasso fisso. Siamo infatti al di sopra della soglia del 2%, il 28 aprile era a 1,45%. Al termine del 2021, cioè solo 5 mesi fa, il tasso di interesse Eurirs era 0,30%. Un’accelerata importante che potrebbe comprimere il mercato degli immobili e chi aveva deciso di ristrutturare approfittando del 110% e poi rivendere, potrebbe avere una brutta sorpresa.
Con tassi di interesse alti, infatti le famiglie possono avere difficoltà ad acquistare anche perché devono fare i conti con il deciso rialzo dei prezzi di tutti i prodotti di largo consumo (carburanti, energia, pasta, pane, olio…). A incidere sui tassi c’è anche il nuovo aumento dello Spread che negli anni passati ha costituito per l’Italia una vera dannazione e che ora subisce l’effetto della guerra in Ucraina che rende i mercati instabili ed espone a bruschi rialzi i Paesi che più di altri hanno difficoltà economiche e un elevato debito pubblico.
Le manovre attese dalla BCE sui tassi di interesse: ci saranno nuovi aumenti?
A quanto pare però questo non sarà l’ultimo rialzo atteso, infatti è molto probabile che nel corso dell’anno la BCE possa aumentare il costo del denaro di mezzo punto, ma in due tappe, quindi 0,25% nelle prossime settimane e un ulteriore 0,25% nei prossimi mesi. Questi rialzi sicuramente si riverseranno anche sull’indice IRS, cioè l’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso.
Sebbene i mutui a tasso variabile siano attualmente più convenienti rispetto a quelli a tasso fisso, è bene stare attenti, infatti la volatilità dei mercati e gli attesi aumenti del costo del denaro potrebbero portare già tra qualche mese a un deciso rialzo anche dell’Euribor ( indice utilizzato per i mutui a tasso variabile) al punto che potrebbe essere più conveniente ancora oggi stipulare con tasso fisso.
Ricordiamo che gli indici IRS ed Euribor non delineano il costo finale del mutuo, infatti occorre aggiungere lo spread stabilito dalle banche e il costo di gestione del mutuo, dalle spese per il notaio all’incasso rata.