Oltre alle spese detraibili ai fini della dichiarazione dei redditi che dipendono dal reddito complessivo del contribuente, vi sono le spese detraibili che non risentono del livello di reddito. In questo caso, dunque, non sussistono azzeramenti o riduzioni in base a quanto si guadagna. Ecco, pertanto, l’elenco completo di tutte le spese detraibili nella dichiarazione dei redditi senza limiti di reddito.
Spese mediche, sanitarie e prestazioni: tutte le detrazione in dichiarazione dei redditi senza limiti di reddito
Sulle spese sanitarie ai fini delle detrazioni fiscali della dichiarazione dei redditi è prevista la percentuale del 19%. Dal 2020 la normativa fiscale richiede il pagamento tracciabile, a eccezione dei casi sotto descritti. Ovvero, per i medicinali e per i dispositivi, la detrazione spettante è del 19% e sono detraibili anche le spese per il noleggio dei dispositivi. Non serve il pagamento tracciabile. Per le prestazioni sanitarie sostenute nelle strutture pubbliche o private convenzionate con il Sistema sanitario nazionale (Ssn), la detrazione del 19% spetta anche se i costi sono pagati in contanti. Il pagamento può avvenire anche con contante per le prestazioni sanitarie al 100% a carico del privato.
Spese sanitarie per le persone con disabilità: quale detrazione è prevista?
Per le spese sanitarie a favore di persone con disabilità, la detrazione fiscale è del 19%. Si tratta di costi sostenuti per i mezzi necessari ad accompagnare, a deambulare, per la locomozione e per il sollevamento a favore dell’autosufficienza e dell’integrazione della persona. Sono incluse le spese sostenute per i sussidi informatici e tecnici. La detrazione viene applicata sull’intero importo, senza la franchigia. Per queste spese è richiesto il pagamento tracciabile e la documentazione, mediante verbale o autocertificazione, della condizione di disabilità.
Detrazioni del 19% per le spese sanitarie per i familiari non a carico con patologie esenti
Sulla detrazione del 19% per le spese sanitarie a favore di familiari non a carico affetti da patologie esenti, non è prevista la franchigia. Il limite di detrazione annuo è pari a 6.197,48 euro. Sulle spese per comprare cani guida, la detrazione è del 19% ma può essere applicata:
- per un solo animale e una volta ogni 4 anni, salvo che non si perda il cane;
- la rateizzazione in quattro anni.
Quanto può essere detratto per le spese sostenute per i veicoli a favore di persone con disabilità?
Qual è la detrazione spettante per chi compra un veicolo a favore delle persone con disabilità? La percentuale è pari al 19%. Si tratta di motoveicoli e di autoveicoli, anche prodotti in serie, allestiti ad hoc per le limitazioni motorie della persona disabile. La detrazione, tuttavia, si può applicare anche agli acquisti di autoveicoli non adattati, per trasportare persone non vedenti, sorde, con handicap mentale e fisico. La persona deve fruire dell’indennità di accompagnamento. Sono compresi tra i beneficiari anche le persone affette da pluriamputazioni o con grave possibilità di deambulare. Il tetto di spesa annuo è fissato in 18.075,99 euro. La detrazione spetta per un unico veicolo (moto o auto) che deve essere usato esclusivamente o prevalentemente dal disabile. Si può beneficiare della detrazione una sola volta ogni 4 anni, a meno che il veicolo non sia stato cancellato dal Pubblico registro automobilistico (Pra).
Detrazioni spettati per le spese mediche e assistenziali specifiche per le persone affette da disabilità
Una particolare tipologia di detrazione fiscale spetta per le spese mediche e assistenziali specifiche per le persone affette da disabilità. Si tratta di assistenze infermieristiche e riabilitative e di altra assistenza operate da figure professionali qualificate. La deducibilità opera anche in assenza di una specifica prescrizione medica purché nel documento di spesa risulti il profilo professionale e la prestazione effettuata. Se la persona viene ricoverata in un istituto di assistenza, la deduzione non avviene sull’intera retta, ma sulla parte inerente le spese mediche e paramediche di assistenza riconducibili ai casi sopra esposti. Risultano deducibili, inoltre, le spese sostenute per comprare i medicinali. Le detrazioni spettano anche qualora le spese sono effettuate a favore di familiari non a carico.
Interessi sui mutui per abitazioni principali o altri immobili: quali sono le detrazioni fiscali spettanti?
Sono varie le detrazioni fiscali spettanti sugli interessi dei mutui ipotecari. Il beneficio fiscale del 19% per gli interessi sui mutui ipotecari per l’abitazione principale ha un limite massimo di 4 mila euro; l’immobile deve essere adibito ad abitazione principale (entro il limite di un anno dalla data di stipula); Non è prevista alcuna detrazione sulle:
- aperture di credito, anche ipotecarie;
- cessioni degli stipendi;
- altri finanziamenti differenti dai mutui.
Per i mutui di importo eccedenti il costo dell’acquisto dell’immobili, gli interessi devono essere detratti in proporzione al costo stesso. Risultano detraibili anche gli oneri accessori a favore di istruttorie, perizie e notaio.
Detrazione del 19% sugli interessi sui mutui ipotecari per altri immobili: tutte le condizioni
Per gli interessi sui mutui ipotecari stipulati per immobili differenti dall’abitazione principale, il 19% ha un massimale di 2.065,83 euro per i mutui stipulati prima del 1993. Per quelli stipulati nel 1991 e 1992, invece, la detrazione spetta solo a chi ha comprato immobili da adibire ad abitazione differente da quella principale. Nel frattempo, tale condizione non deve risultare variata.
Varie detrazioni fiscali sugli interessi sui mutui: ecco l’elenco
Per i mutui contratti nel 1997 per il recupero edilizio, il 19% di detrazione fiscale si applica per un massimale di 2.582,28 euro; sugli interessi applicati ai mutui ipotecari per costruire l’abitazione principale, la detrazione fiscale è la stessa per i prestiti stipulati a decorrere dal 1998; per gli interessi sui prestiti agrari, la detrazione fiscale del 19% si applica su un importo che non deve eccedere i redditi dei terreni dichiarati.
Contributi e assegni, quali sono le detrazioni fiscali spettanti?
Sui contributi assistenziali e previdenziali si applica la detrazione fiscale anche se le spese sono sostenute a favore di familiari a carico. Nel beneficio fiscale sono compresi:
- l’assicurazione delle casalinghe;
- i versamenti volontari per i riscatti e per ricongiungere i periodi.
Sui contributi versati a chi svolge servizi domestici, familiari e di assistenza personale, il massimale è di 1.549,37 euro all’anno. I contributi sono esclusi se vengono rimborsati dal datore di lavoro.
Assegno periodico al coniuge: quale detrazione fiscale spetta?
Rientra tra le detrazioni fiscali anche l’assegno periodico a favore del coniuge. Tale assegno è dovuto in base al provvedimento del giudice in conseguenza della separazione o dello scioglimento, della cessazione degli effetti civili del matrimonio o dell’annullamento. L’assegno comprende anche il contributo casa deciso dal giudice. Sono esclusi gli assegni di mantenimento a favore dei figli. La detrazione fiscale spetta anche sugli assegni periodici per rendite e vitalizi corrisposti sulla base del testamento o della donazione modale; infine, il beneficio fiscale spetta anche per gli assegni alimentari ai familiari decisi da un’autorità giudiziaria.
Contributi ai fondi del Ssn, alle casse di assistenza sanitaria e alle forme previdenziali complementari: quali detrazioni spettano?
Le detrazioni fiscali spettano anche sui contributi versati ai fondi integrativi del Ssn (Servizio sanitario nazionale) entro il tetto di 3.615,20 euro. Entro il massimale rientrano anche le spese per i contributi alle casse sanitarie e quelli del punto 441 della Certificazione Unica del 2022. Per i contributi versati in via diretta dai lavoratori in pensione alle casse di assistenza sanitaria a fini di assistenza, il massimale è lo stesso. La detrazione spetta anche se i contributi sono versati a favore di familiari non a carico. Sui contributi versati a forme previdenziali complementari (pensione integrativa e fondi pensione), il limite per la detrazione è pari a 5.164,57 euro. Altri oneri deducibili sono presenti, per il 2022, alle pagine da 62 a 66 delle istruzioni al modello 730.
Altri canoni e spese sui quali si può effettuare la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi
Ulteriori spese sulle quali si può effettuare la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi riguardano i canoni, i censi, i livelli e gli altri oneri sui redditi degli immobili, a esclusione dei contributi agricoli unificati. Non spetta la detrazione se l’immobile è stato locato con la cedolare secca. Risultano deducibili pure i contributi obbligatori sugli immobili non affittati, e dunque non tassati per l’imposta Irpef ma sottoposti all’Imu, purché l’onere non sia stato già incluso nella rendita catastale. Infine, sulle somme tassate che, negli anni precedenti, non avrebbero dovuto formare i redditi da lavoro dipendente o assimilati, la dedubilità è fruibile se al beneficiario non siano state già restituite le somme al netto della ritenuta.