Piano Repower Eu, le altre misure sull’energia e le scelte dell’Italia

Il piano Repower Eu è il pacchetto di misure confezionato dall’Unione Europea per rendersi libera dal punto di vista energetico, cosa comprende?

Piano Repower Eu, la diversificazione dell’energia

L’Italia, come molti paesi europei, dipendono dalle risorse energetiche russe. Il conflitto Russia-Ucraina ha fatto emergere l’amara verità, che non sempre i rapporti commerciali possono essere pacifici e duraturi. Così l’Italia ha comincia a cercare nuovi accordi, come in Congo o in Algeria. Questo per diminuire sempre e costantemente la dipendenza da Mosca.

Ma anche l’Europa, attraverso il Piano Repower Eu sta avviando un progetto che si muove su due direttive. La prima è la diversificazione delle fonti di approvvigionamento. La seconda è quella di ridurre i consumi di gas, per affrontare il prossimo inverno con le scorte a disposizione. Tuttavia si invita tutti i paesi dell’Unione ad avviare, attraverso la loro politica interne, misure volte a spingere l’utilizzo delle fonti alternative di energia, anche attraverso bonus o crediti d’imposta che muovono verso questa direzione.

Piano Repower Ue, mercoledì la presentazione ufficiale

La Commissione Europea dovrebbe presentare il piano il prossimo 18 maggio 2022. C’è molto attesa, anche perché occorre subito operare negli investimenti alternativi. Tuttavia, sembra la strategia solare quella più accreditata. Cioè la possibilità di creare e moltiplicare i tetti fotovoltaici sostenendo tutta la filiera europea. A dire il vero questo è già un obiettivo che l’Unione si era imposto entro il 2030. Una soluzione che potrebbe produrre un duplice effetto positivo: da una parte diminuire la dipendenza dalle risorse energetiche di natura fossile e dall’altra rispettare l’ambiente diminuendo le immissioni nell’area.

L’elettricità e il calore solari sono la chiave per eliminare gradualmente la dipendenza dell’UE dal gas naturale russo”, si legge nella bozza del piano Repower EU. Tra le varie ipotesi per creare tetti fotovoltaici, c’è quella di obbligare i costruttori edili a istallare impianti fotovoltaici su tutte le nuove abitazioni. Altra idea è quella di ridurre i tempi per la concessione relativa all’istallazione degli stessi pannelli, una riduzione di almeno 3 mesi.

Le scelte dell’Italia e i piani di ripresa

Il piano europeo dovrebbe essere in grado di liberare l’Unione Europea, entro 5 anni, dalla dipendenza russa. In Italia i piani di ripresa e resilienza possono finanziare gli investimenti in pannelli solari, modificare gli oliodotto già esistenti e riclassificatori con predisposizione per l’idrogeno. Soprattutto in merito ai riclassificatori, l’Italia, ha eliminato le barriere alla riqualificazione. Dunque sono previste deroghe al codice degli appalti e la nomina di commissari.

Occorre sbrigarsi, anche perché le bollette che stanno arrivando agli italiani, sono di importi davvero esorbitanti. Non va bene neanche a coloro, già circa il 50% degli italiani, che si sono rivolti al mercato libero. A differenza di quello tutelato, hanno firmato accordi, con tariffe libere concordate. Ma in questi giorni molti consumatori hanno ricevuto lettere di disdetta unilaterale del contratto. Anche se è vero dire che i gestori possono fare questa scelta, ma solo in forma scritta e almeno 3 mesi prima della disdetta. Le associazioni dei consumatori sono già sul piede di guerra, e i consumatori sempre più preoccupati per i rincari di energia elettrica e gas.

 

 

 

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