A decorrere dal primo gennaio scorso e fino al 31 dicembre 2024, ecco il nuovo CCNL ambiente. Fumata bianca per il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore. Era attesa da mesi la sottoscrizione dell’intesa che di fatto aggiorna anche le tabelle retributive degli addetti del settore. Ecco le novità con cui dovranno fare i conti gli interessati.
La giornata del 18 maggio è stata fondamentale per il nuovo CCNL ambiente
Ieri 18 maggio, come si legge sulle pagine del quotidiano Italia Oggi, Utilitalia, Confindustria Cisambiente, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Servizi e Assoambiente, insieme a Fit Cisl, Fp Cgil, Uiltrasporti e Fiadel hanno sottoscritto il nuovo CCNL ambiente. Le associazioni dei datori di lavoro insieme ai rappresentanti sindacali di categoria, hanno firmato l’accordo che rinnova il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro scaduto il 31 dicembre 2021. Adesso il nuovo documento collettivo che organizza e regolamenta il lavoro nel settore, avrà validità per tre anni. Dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2024, questa la validità del documento collettivo appena sottoscritto.
Aumenti di stipendio, le vere cifre
Se c’era una certa attesa sul nuovo CCNL, questa era catalizzata, soprattutto per quanto concerne i dipendenti del settore, sugli aumenti salariali. Infatti il nuovo documento aggiorna anche le tabelle retributive. Salgono le retribuzioni di 121 euro al mese per l’intero triennio di validità del CCNL. Come si specifica nella scheda informativa pubblicata dal quotidiano prima citato, di questi 121 euro, 80 riguardano l’incremento delle retribuzioni base parametrali mensili. Poi ci sono i 6 euro per la nuova classificazione dei lavoratori, 3 euro per le indennità dell’area impiantistica, 15 euro di incentivo produttività e 17 euro per il meccanismo di welfare aziendale. I sindacati hanno spiegato cosa è successo con una nota congiunta, in cui si legge anche delle difficoltà incontrate per completare l’intesa alla luce del particolare periodo che si sta vivendo. Anche il settore inevitabilmente è stato influenzato dagli incrementi dei costi delle materie prima per esempio, o dei carburanti. Con l’intesa raggiunta i sindacati hanno ritirato la mobilitazione che aveva previsto nel 20 giugno prossimo una giornata di sciopero nel settore.